Migranti/1 – Gli schiavi al mercato di corso Sardegna

Un’incursione rapida sulla stampa locale delle ultime settimane. Obiettivo: l’immigrazione, quali sono gli argomenti proposti dai media e come vengono restituiti, per tastare il polso alla situazione attuale, che, in base ai fatti recenti, pare particolarmente conflittuale. Ecco i risultati: 22 novembre, Corriere Mercantile: “Blitz contro i nuovi schiavi al mercato di frutta e verdura”. L’articolo fa riferimento ad un’operazione compiuta dai vigili urbani al mercato di Corso Sardegna, il cui risultato è stato l’arresto di 15 marocchini. Cinque di essi, clandestini secondo la legge Bossi-Fini, avrebbero poi ricevuto, continua l’articolo, il decreto di espulsione, mentre sei fruttivendoli sarebbero stati colpiti dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In coda viene accennato a come questa non sia la prima operazione del genere, ma sia stata anticipata da altre, di dimensioni più imponenti, ad opera delle forze congiunte di polizia e vigili. Il titolo “Contro i nuovi schiavi”, indica l’oggetto dei blitz: sottopagati (5 o 10 euro a carico) e privi di uno statuto giuridico, criminalizzati dalla Bossi-Fini, i “clandestini” sono un ottimo bersaglio più che vittime di soprusi bisognose di tutela. Non si trova traccia di questa notizia nel resto della cronaca locale.


Torna il Corriere Mercantile, 30 novembre, ad occuparsi dell’immigrazione, questa volta in relazione alla pubblica sicurezza: “Caricamento, notte di paura maxi rissa tra bande straniere”: la cronaca di una rissa tra “sei albanesi” e altri, “presumibilmente sudamericani”. Si ipotizza poi uno spostamento dello “scontro etnico” dalla Commenda a Caricamento. La notizia non compare altrove.
In conclusione, Secolo XIX e Repubblica-Lavoro tacciono sull’argomento in queste ultime settimane. Le tematiche trattate, nei pochi casi presenti, si limitano alla mera cronaca o alla pubblica sicurezza. Uno spunto interessante, a scala nazionale, si legge invece su Metropoli, supplemento domenicale di Repubblica (Anno 1 Numero 37) “I diritti ridotti degli studenti come Nizar”: nella storia di un 22enne marocchino, si riflette la situazione di chi a 18 anni, al compimento dell’iter di scolastico in Italia, decide di frequentare l’università e si trova ad essere “studente straniero”, senza la possibilità di avere la carta di soggiorno in quanto non produttore di reddito.
La stampa locale per ora tace sui nodi più complessi, come la tutela della fasce più deboli e discriminate (“clandestini”) dal mercato della schiavitù, o la cosiddetta G2, seconda generazione cioè i figli degli immigrati, gli italiani di domani.
(Eleana Marullo)