Libri – Quelle storie di madri che non si raccontano

E’ come il passaggio di un testimone, il consiglio di un libro. Può essere consegnato come regalo, suggerito dal libraio, evocato da un amico, perché sì, è proprio quello di cui tu hai bisogno nella maniera più assoluta. Può anche scivolare dalle mani di una sposa che nella fretta del commiato sparisce e riappare con il libro in mano chiedendoti: “L’hai già letto?”. No, non è una bomboniera. E’ l’idea che il matrimonio e la maternità, che in quel caso lo precede, trovino un senso in quelle pagine, e la sposa ti stia regalando una parte di sé.


Il testimone Una madre lo sa – “Tutte le ombre dell’amore perfetto” di Concita de Gregorio (Mondatori, euro 14,00) era meglio tenerlo distante. Guida per madri stressate? Soluzioni? Suggerimenti per la coppia alle prime armi? Manuale per genitori di adolescenti difficili? E infine la domanda più importante: ma cosa sa una madre? L’occhiata nello scaffale della libreria si trasformava in diffidenza per passare oltre. E invece.
Ecco tante storie, le migliori, quelle che si raccontano a fatica, raccolte con attenzione una ad una, e nelle quali la maternità svela tutti suoi volti. Lo spazio della malattia e della morte, lo spazio per la depressione devastante che può generare la nascita, lo spazio per le deliranti riunioni scolastiche, e quello dell’allontanamento dal figlio per il lavoro si trasformano in sipari che si aprono uno dopo l’altro suggerendo al lettore che essere madre ed essere figli può diventare estremamente difficile. E quindi senso di colpa e abbandono, dolore e grazia, ostinazione e felicità, fanno parte del quadro, vanno messi in conto e narrati così come si presentano, senza paura. Perché una madre uccide suo figlio? Si può raccontare a un bambino adottato il giorno in cui è nato? Cosa ci è rimasto delle madri di Plaza de Mayo? E dei loro nipoti sottratti? C’è Stefania Craxi e il modello svedese di Pippi Calzelunghe, ma c’è soprattutto l’idea che i molti racconti, anche i più atroci, possano rispondere alla domanda principale, a seconda della versioni nella quale essa si pone. Cosa sa una madre?
(Giulia Parodi)