L’inchiesta – Anche in porto tanti furbetti

Da tempo la magistratura ha dato il via ad una maxi inchiesta sulle concessioni in area demaniale. La “fascia di rispetto” di Pra è stata la prima ad essere osservata. Polemiche roventi, accuse di “persecuzione del Ponente”, poi di fronte alle irregolarità, alle posizioni speculative i toni si sono abbassati. Da Pra a Voltri a Sampierdarena passando per il Porto antico: ad oggi l’inchiesta ha portato alla luce gravi abusi e veri e propri furti. Grandi concessionari, terminalisti privati e società miste come Vte, Genova Parcheggi, Stazioni Marittime Spa, Fiera e altre si sarebbero appropriate abusivamente di aree non sottoposte alla loro concessione. Depositi che da temporanei sono diventati definitivi, raddoppiando e triplicando le aree occupate rispetto alle concessioni in molti casi scadute da tempo. In via di accertamento, oltre le occupazioni abusive, spesso all’origine di ulteriori sub concessioni, ci sono i canoni non aggiornati (spesso irrisori ) delle concessioni regolari.


E’ un’inchiesta importante. Il comandante della Capitaneria di porto, che per conto dell’autorità giudiziaria conduce l’indagine insieme ai carabinieri del Noe e i vigili della sezione ambiente ha detto (Repubblica-Lavoro, 29 novembre): “Servirà all’Autorità portuale per fare ordine, costringendo più di un soggetto a mettere le cose a posto”. E’ auspicabile infatti che a inchiesta conclusa le “le cose” vadano a posto e chi si è appropriato abusivamente di spazi, chi ha fatto i soldi affittando spazi che non possedeva, chi ha impedito attività commerciali altrui in forza di prerogative che invece non aveva, paghi il conto.
E’ auspicabile inoltre che l’inchiesta, oltre a scoprire i furbetti nostrani, aiuti a sciogliere anche altri misteri. Ad esempio quali rapporti omertosi hanno permesso un abusivismo così massiccio che – come si è scoperto pochi giorni fa (Repubblica-Lavoro, 2 e 3 dicembre) – è stato messo in opera da grandi concessionari e da potenti società che non è pensabile potessero operare alla chetichella? O, con altre parole, quali le ragioni della mancanza di controllo o dei silenzi da parte degli uffici preposti al controllo?
Il Comandante del porto ha parlato di “egoismi” sollevando la reazione scandalizzata di più di un operatore portuale. Ma oltre gli egoismi e le furbate l’inchiesta della Capitaneria, potrà aiutare a capire questioni che ad oggi sono parse incomprensibili. Ad esempio il duro scontro che ha opposto fino a pochi mesi fa il presidente del porto Novi e il segretario generale Carena. Quali erano i veri termini del contendere?
Infine l’inchiesta in corso sarà di grande aiuto per capire quali reali interessi si sono scontrati fino ad oggi attorno alla proposta di waterfront di Renzo Piano. Dopo quanto si va scoprendo molti hanno cominciato a chiedersi se tutta la serie di commissioni e contro commissioni nominate per sciogliere i nodi, i mezzi sì e i quasi no di questo o di quell’altro, non fossero uno schermo che nascondeva una massa di interessi molto più “tradizionale”: pagare poco (o magari niente) per vendere a molto.
(Manlio Calegari)