Municipi – Quanto costa avvicinare la politica ai cittadini

Il Consiglio comunale ha approvato l’istituzione dei municipi che sostituiranno le 9 vecchie circoscrizioni (10 ottobre 2006). A differenza delle circoscrizioni che hanno solo poteri consultivi, i municipi avranno nuovi poteri e responsabilità, autonomia gestionale, finanziaria e contabile. Ciò suppone anche un notevole trasferimento di risorse economiche e di personale (circa 1.200 dipendenti comunali su 7.000!).


Alle tradizionali competenze delle circoscrizioni verranno aggiunte delle nuove: servizi demografici, scolastici, culturali e sportivi, attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, tutela ambientale e del verde pubblico. Secondo l’assessore Mario Margini (delega al Decentramento), si tratta di avvicinare la politica ai cittadini, “assisteremo alla creazione di nuovi organismi che potranno esercitare nuove forme di potere”. L’idea è quella di “conciliare la protesta con il senso di responsabilità”. Margini fa un paragone suggestivo: “L a classe politica industriale più illuminata ha sempre preferito un sindacato forte. Perché un sindacato forte è capace di governare i processi e ha senso di responsabilità”.
Anche se la riforma è stata approvata a grande maggioranza (44 voti favorevoli, tra cui quelli di Fi e Udc, due contrari di An e due astenuti di Liguria Nuova e Lega Nord). (Secolo XIX, 14 ottobre), cosa che per Margini rappresenta “la soddisfazione più grande”, non ci è voluto molto perché emergessero perplessità e contrasti.
Margini respinge l’accusa di aver raggiunto larghe intese solo sull’aumento della spesa: “Abbiamo un tetto di spesa, superato il budget dei gettoni di presenza, i consiglieri si riuniranno gratis”. Il principio di almeno contenere, se non ridurre, il costo della politica, il costo della democrazia, secondo l’espressione coniata dal libro-inchiesta di Salvi e Villone, sarebbe così preservato!
Secondo indiscrezioni raccolte su Repubblica-Lavoro il 26 ottobre e riprese anche il giorno successivo, a causa di presunti accordi di spartizione tra Ds e Margherita per le 9 presidenze dei futuri municipi, sarebbe già scoppiata una guerra che divide la sinistra. I nuovi presidenti dei municipi (che avranno il 70% dello stipendio di un assessore comunale, che è di euro 4.790 euro lordi mensili), eletti secondo il sistema maggioritario, dovranno essere indicati sulla scheda. Dovranno cioè essere scelti prima dai partiti, poi dagli elettori.
(Oscar Itzcovich)