Festival della scienza – Soffia l’intelligenza ma il TGR non lo sa
In questi giorni la città è attraversata dal Festival della Scienza. Girando per i vari appuntamenti quello che più mi colpisce è la partecipazione alle conferenze: ovunque si vada, per complesso che sia il tema trattato, mi ritrovo in compagnia di centinaia di persone. Sale piene. Tutte le età rappresentate. Mi pare un bello squarcio sui desideri e sugli interessi che albergano nei segreti cuori genovesi, e una bella prospettiva su ciò che la nostra città può saper offrire: in questo caso non solo eventi divertenti, curiosi, spettacolari, ma moltissime ed articolate occasioni di pensiero e di cultura, che vengono raccolte a piene mani.
Se però volessimo farci una idea di questo evento attraverso il TGR ci troveremmo assai a mal partito: sul piatto infatti è servita la solita polverosa melassa che avvolge tutte le notizie liguri e cittadine che il nostro organo di informazione televisiva ci propina giorno per giorno, anno dopo anno, senza mai deflettere.
Il TGR – a differenza delle speciali trasmissioni della radio – sceglie infatti di parlare solo degli appuntamenti che, secondo il senso comune televisivo, sono catalogabili come “popolari”. E che non disturbano troppo. Quindi abbiamo: Pierino e il Lupo con Bonolis al Carlo Felice, il viaggio di Darwin con Patrizio Roversi, bambini che disegnano dinosauri, una iniziativa collegata al Parco del Beigua…
Non superano il test della popolarità (un solo esempio tra i molteplici possibili) le quattrocento persone che, cuffia in testa per la traduzione simultanea, se ne sono state ad ascoltare uno scienziato che parlava del concetto di infinito in matematica ed astrofisica. Chi erano? Perché lo fanno? Che cosa cercavano? Cosa hanno trovato?
Lo supera invece largamente, guarda un po’, la mostra-laboratorio “La cucina dell’energia” realizzata dalla Iplom per rassicurare la popolazione locale sul fatto che la azienda è super sicura, che l’incidente di un anno e mezzo fa è ormai alle spalle, e che dopotutto quell’incidente, ci viene diligentemente ricordato, non ha procurato alcun danno alle persone.
Padre Enzo Bianchi della Comunità di Bose, venuto a parlare ad un pubblico strabocchevole sul tema del rapporto tra laici e credenti in materia di etica, si conquista la possibilità di una citazione solo a causa della polemica innescata dal vescovo di Genova, a cui il festival non è risultato simpatico: “il programma mi pare un po’ troppo a senso unico, troppo laicista. Così mi sembra che non vada. Non ci andrò”. La polemica infatti merita la citazione, perché è “spettacolare” in sé, a maggior ragione se la innesca il vescovo.
(Paola Pierantoni)