Miracolo a Genova – E la Margherita superò gli iscritti ai Ds
Fa piacere constatare che, almeno per una volta, i profeti di sventura sono stati clamorosamente smentiti. Nell’occasione, il gufo è Luigi Barile, revisore dei conti della Margherita. Sul Secolo XIX del 22 luglio scorso apparve una sua letterina a Romolo Benvenuto, di fresco approdato agli scanni del Parlamento. In essa si esprimevano vive preoccupazioni sul futuro della Margherita a Genova. Dopo aver ricordato a Benvenuto lo sconcerto nell’elettorato del partito, a causa della candidatura dello stesso Benvenuto al posto di Zara, e la confusione causata da autocandidature, come quella di Massimiliano Costa a futuro sindaco di Genova, seguite da furibonde polemiche, Barile osservava che l’assemblea regionale del partito sarebbe il luogo deputato a tali dibattiti, ma: “L’assemblea regionale della Margherita…non riesce a riunirsi in modo legale da mesi”.
Non pago di questo, Barile insinuava dubbi anche sul fervore democratico delle alte sfere del partito:”La tua dichiarazione che la Margherita romana è d’accordo sulla candidatura di Costa a sindaco di Genova la dice lunga sulla democraticità di certe scelte”. Infine, il colpo basso: “I romani dovrebbero rispondere…sul fatto che non ricevo, come dovrei, in qualità di revisore dei conti, i bilanci del partito” (le cui entrate, almeno quelle “pulite”, provengono dal finanziamento pubblico, ndr).
Ebbene, le preoccupazioni di Barile sullo stato del partito hanno ricevuto una clamorosa smentita: a Genova (Repubblica-Il Lavoro, 16 ottobre) gli iscritti alla Margherita hanno addirittura superato quelli ai DS (7.200 contro soli 7.000). E il segretario regionale Monteleone, la cui corrente risulta essere quella più beneficiata da questo accorrere spontaneo delle masse, può a ben diritto esibire la prova inoppugnabile dell’autenticità di ogni singolo iscritto: “La Liguria non è tra le regioni segnalate dalla direzione nazionale per anomalie nel rapporto tra i voti ricevuti e il numero dei tesserati”. Infatti, spiega, il numero “giusto” di iscritti può essere ricavato da una semplice formula matematica: “Il criterio stabilito nazionalmente è una soglia tale per cui gli iscritti non devono essere più del 20% dei voti di lista ottenuti. In Liguria abbiamo avuto 92.000 voti di lista e 12.000 iscritti; il 20% è 18.000, quindi siamo ampiamente sotto quella soglia”.
Non si può che ammirare, oltre la ferrea logica sillogistica, la moderazione di Monteleone e soci, che si sono accontentati di fermarsi a 12.000 iscritti, pari a solo il 13% dei voti.
(Pino Cosentino)