Maria e Serena – Dimenticata la carta dei diritti dei bambini

Come parlare di Maria, bambina contesa tra Bielorussia e Cogoleto? Utilizzando le leggi internazionali? Partendo dalle ambasciate? Dai suoi “genitori”? Dai suoi disegni? Guardando il video, nel quale – ci dicono – appare serena, ostaggio esclusivamente del suo desiderio di vivere con la famiglia che ha scelto e che è disposta a tutto per trattenerla in Italia? O forse è meglio partire dalle migliaia di bambini che lasciano la Bielorussia per brevi o lunghe vacanze e che rischiano di veder cancellata, per vendetta, un’occasione che aspettano tutto l’anno?


In questa vicenda ragione e cuore non combaciano e tutti sappiamo – fingendo di non saperlo – che se Maria verrà restituita, nulla, ma proprio nulla si potrà fare per lei.
Una bambina caparbia mette a soqquadro rapporti internazionali delicati, semplicemente rivendicando i suoi diritti. Esiste una carta che i bambini hanno contribuito a riscrivere (1989 Convenzione sui diritti dell’infanzia Onu) per renderla comprensibile ai loro coetanei. A Genova è stata accessibile in molte scuole. Maria, che la conosce per istinto, la sta utilizzando: Articolo 12: “Quando degli adulti prendono una decisione che ti riguarda in qualsiasi maniera, hai diritto di esprimere la tua opinione e gli adulti devono prenderti sul serio”; articolo 19: “Nessuno dovrebbe farti del male in nessun modo. Gli adulti dovrebbero assicurasi che tu sia protetto da abusi, violenze, negligenze. Nemmeno i tuoi genitori hanno il diritto i farti del male”; articolo 21: “Se devi essere adottato, gli adulti dovrebbero assicurarsi che vengano scelte le soluzioni più vantaggiose per te”; articolo 34: “Hai diritto di essere protetto dagli abusi sessuali. Ciò significa che nessuno può f are nulla al tuo corpo contro la tua volontà”.
Poi esiste Serena Cruz, che spunta fuori dal passato, anche lei bimba contesa tra giustizia e buon senso, sottratta nel 1989 alla sua famiglia perché adottata illegalmente. A diciotto anni ha raccontato: “I giudici sono stati senza cuore: hanno applicato le leggi convinti di fare del bene. Ma nel mio caso non l’hanno fatto: papà, in fondo, non aveva commesso nulla di male, mi aveva tolto dall’inferno”; e ha aggiunto: “Mi sento vittima delle leggi, se fossero state diverse forse il mio caso non sarebbe scoppiato”.
La carta a difesa dei bambini cita un altro articolo: “A nessuno è permesso di rapirti”. Ma chi sono i rapitori di Maria e Serena?
(Giulia Parodi)