Ambiente/1 – A sconfessare “Repubblica” ci pensa “Il Lavoro”
Un colpo di spugna sul passato, un colpo di reni verso il futuro. Così Repubblica-Lavoro del 2 agosto 2006 riassume la “clamorosa intervista” all’assessore all’Urbanistica Carlo Ruggeri (ds), il quale a conclusione dell’anno sabatico trascorso a meditare sul futuro del nostro territorio annuncia di voler trasformare la Liguria in “una regione più rispettosa dell’ambiente e dei suoi abitanti”.
Come? Basterà “stoppare la costruzione delle seconde case e favorire lo sviluppo delle strutture alberghiere”. Ammesso che si tratti di una novità (altre regioni di Italia, per esempio l’Alto Adige, lo fanno da almeno cinquant’anni), Ruggeri non rassicura sulla difesa della costa: per i progetti dei nuovi porticcioli, se ne verranno autorizzati altri -dice – dopo quelli già avviati (notare la sottigliezza), saranno escluse le opere a terra, cioè gli edifici non indispensabili.
Ma come finirà coi contestati porticcioli in costruzione (Ospedaletti, Imperia, Ventimiglia), di cui l’assessore si è occupato in questo primo anno? “Non è che il presidente Burlando e io ci siamo inventati i nuovi porticcioli … Li abbiamo trovati con un percorso dove si era definito quasi tutto”, si difende. Salvo aggiungere che non ne sono esclusi altri: “E’ in corso l’esame preliminare di tre nuovi (Noli-Spotorno, Albenga, Sestri Levante)…D’altronde c’è molta pressione, molti Comuni vogliono il porticciolo perché è economicamente vantaggioso”.
Difficile dimenticare che Carlo Ruggeri, eletto sindaco di Savona nel 1998, confermato nel 2002, ha contribuito in modo decisivo a piazzare la sua provincia al non invidiabile quarto posto nella graduatoria delle seconde case (41,1% sul totale del costruito rispetto a una media nazionale di 19,5; dati 2001, fonte: http://eddyburg.it/article/articleview/3307/0/124/ ), e tra i suoi ultimi atti ha firmato l’ok per un grattacielo di cento metri sulla spiaggia cittadina.
A dare l’allarme è stata una documentata inchiesta di Marco Preve e Ferruccio Sansa, pubblicata l’11 luglio sulla stessa Repubblica (Boom di porti, case, grattacieli, box. Una seconda rapallizzazione in Liguria), insieme a un polemico saggio, a firma dei due cronisti, apparso sul numero di luglio del mensile Micromega: “LIGURIA, L’UNIONE FA IL CEMENTO”. Un titolo meno provocatorio di quanto possa sembrare perché gli autori vi raccontano una circostanziata storia di devastazione ambientale sotto gli occhi di tutti, avvenuta in forza di una irresistibile “rete di rapporti politici, finanziari, di potere, insomma, che lega insieme amministratori e onorevoli di destra e di sinistra, imprenditori onnipresenti e dalle molte bandiere”.
L’inchiesta giornalistica, che certo non poteva far piacere a Claudio Burlando, è stata ampiamente bilanciata dall’intervista a Carlo Ruggeri del 2 agosto su Repubblica-Lavoro, così commentata dal redattore capo, Franco Manzitti: “Oseremmo dire che per la prima volta dopo un anno dalla Regione, governata molto pragmaticamente da Burlando, è uscito un vero discorso di sinistra” (7 agosto).
La conclusione, un po’ mesta, ottenuta dai potentati locali, vede Il Lavoro sconfessare la Repubblica e i suoi cronisti di punta.
(Oscar Itzcovich)