Ambiente/2 – Arriva il sovrintendente a ristabilire la verità

L’intervista di Donata Bonometti a Giorgio Rossini, sovrintendente ai Beni ambientali e monumentali della Liguria (Il Secolo XIX, 2 settembre 2006), rende in qualche modo giustizia al lavoro di Marco Preve e Ferruccio Sansa: “Questa terra è al limite dello sfruttamento ambientale, le infrastrutture sono vicine al collasso. Sembrava che il piano paesistico fosse uno strumento utile per un regime di contenimento e di mantenimento dello stato attuale, invece sta scattando l’indicazione contraria. Di incrementare la cementificazione”.


Non è solo il dilagare di progetti di porticcioli ovunque, da Ventimiglia a Portovenere. Rossini dice che la Soprintendenza intende anche esercitare una azione scomoda nei confronti delle centinaia di autorizzazioni concesse per nuove case rurali (previste per rinvigorire le aree abbandonate), ma che rurali non sono. E aggiunge che “da oggi in poi vogliamo essere presenti nei comitati tecnici regionali per arginare all’origine: non il nostro ruolo quello dei cani mastini. Ma lo faremo”. Più chiaro di così…
Curiosi e preoccupati al tempo stesso, rimaniamo in attesa di un chiarimento tra il sovrintendente e l’assessore. Ma viene anche da domandarsi dov’erano gli uffici preposti alla tutela dei beni paesistici negli anni precedenti, quando la Regione del governatore azzurro Biasotti dava via libera, in nome dell’affarismo travestito da sviluppo turistico, all’assalto delle coste, trasformando baie e calette in posteggi per barche. Neanche belli a vedersi.
(Oscar Itzcovich)