Intervista a Patrizia Turchi

Dopo l’articolo su Savona apparso sul n. 103 (Gran scandalo a Savona scoperchiare gli affari, di m. c.) , OLI ospita una breve intervista a Patrizia Turchi, candidata sindaco alle recenti elezioni amministrative per la lista “A Sinistra per Savona”. Ha ottenuto il 5.43% dei consensi ed il seggio in consiglio comunale. A sostenerla era presente anche la lista “Pensionati”.


OLI. Patrizia, come valuti il risultato elettorale e quali saranno le priorità della tua azione in consiglio comunale?
TURCHI. Un risultato politico concreto e visibile è stato quello di dimostrare che, al di fuori degli schieramenti bipolari (spesso di facciata), c’è spazio per una proposta a sinistra del centrosinistra. Un risultato unico nel panorama delle ultime amministrative, dove schieramenti e coalizioni “rubatutto” hanno riportato risultati significativi, addirittura oltre il 60%. A Savona (come a Roma) ci sono stati transfughi eccellenti di Forza Italia che vengono premiati magari con un assessorato!
Il sistema elettorale ha dimostrato ancora una volta che la “personalizzazione” della politica crea disparità ed incongruenza: ecco allora che si verifica, come nel caso savonese, una distacco forte (quasi il18%) tra i voti al candidato sindaco e le liste di appoggio, senza contare l’effetto del voto disgiunto (la preferenza al sindaco esenta dalla coerenza invece che imporla). Ma credo davvero che il risultato più importante sia stato ed è quello squisitamente politico: a Savona, soggetti diversi, ma tutti collocati a sinistra, hanno condiviso un progetto politico propositivo realmente alternativo.Hanno ritenuto mortifero sacrificare sull’altare della governabilità il dovere della rappresentanza delle criticità, delle contraddizioni e del conflitto, e hanno dato vita prima ad una Associazione, e poi ad una lista ritenendo importante misurarsi democraticamente attraverso il contradditorio politico. È del tutto ovvio che l’azione nelle istituzioni (abbiamo eletto un
consigliere comunale e tre consiglieri di circoscrizione) sarà conseguente alla battaglia politica che abbiamo condotto con fermezza e tenacia in questi mesi, ben prima della campagna elettorale vera e propria, e che intendiamo condividere con settori più vasti.
OLI. La campagna elettorale è stata caratterizzata dalle polemiche su discutibili operazioni immobiliari realizzate dalle giunte di centrosinistra. Ad esempio a pochi passi dalla torretta di Savona e dal mare è in costruzione un grattacielo, la torre Bofill. Tu e Franco Astengo, capolista di “A Sinistra per Savona” avete scritto al sindaco di Bari, che è riuscito ad abbattere Punta Perotti, per chiedere consiglio. ci sono sviluppi nella vicenda? Avete in mente altri passi da fare?
TURCHI. Aree pregiate di storica destinazione produttiva ed industriale di Savona sono state, a nostro parere, svendute a speculazioni edilizie di inaudito impatto e con nessun valore aggiunto per la collettività: edificazioni di altissimo costo, su aree prossime al Porto e al mare, in una città che sta spopolandosi, e che ha circa 8.000 abitazioni sfitte. Questo processo di deindustrializzazione-speculazione edilizia è la concretizzazione della concezione teardiana. La contrarietà a queste opere, che fanno il paio con altre speculazioni edilizie in itinere, come il Porticciolo della Margonara (ma anche San Paolo), ci ha visti impegnati su tutti i fronti. L’esperienza di Punta Perotti ci insegna che nessuna battaglia deve essere mai data per persa. Aspettiamo notizie dal Dr Emiliano (sindaco di Bari) e nel frattempo, con tutti gli strumenti possibili sia sul territorio e con la popolazione che nelle istituzioni, continueremo la nostra battaglia politica e di denuncia.
OLI. La vostra iniziativa ha fatto scalpore, i quotidiani ne hanno parlato molto. “Repubblica” il giorno prima del voto ha ospitato un’intervista all’ex sindaco di Savona Ruggeri, oggi assessore regionale, che ha difeso le operazioni immobiliari ed ha sostanzialmente accusato chi le critica di
cercare un mero tornaconto elettorale. Come commenti tutto questo?
TURCHI. L’intervista rilasciata da Ruggeri a Repubblica ci ha fatto molto piacere: ha esattamente indicato quale fosse il tema del contendere: la sovrapposizione tra alcuni poteri economici e la rappresentanza istituzionale. E sono risultati evidenti i soggetti in campo. Nell’intervista infatti Ruggeri cancella il centrodestra come possibile oppositore, oblitera l’ala radical del centrosinistra (Verdi, PdCI e Rifondazione) come possibili osteggianti i mega progetti, designa pubblicamente Berruti (il candidato ed ora sindaco del centrosinistra) come un suo continuatore politico (il vessillo della discontinuità era sventolato da quelle forze, come il PRC, che sono passate dall’opposizione in
maggioranza), ed individua la nostra come l’unica forza politica in campo che si mette frontalmente in alternativa. Davvero un successo: la nostra analisi, e l’obiettivo che ci eravamo dati
-costruire ed offrire ai savonesi un contradditorio politico- sono stati centrati in pieno, se persino Ruggeri deve affrettarsi, a campagna elettorale chiusa (l’articolo comparve sulle pagine di “Repubblica” sabato 27 maggio) ad indicarci come l’unico “vero nemico”.
OLI. “A Sinistra per Savona” vuole continuare ad essere soggetto politico. Vi riuscirà? E con quali obiettivi?
TURCHI. Il laboratorio che abbiamo creato, di discussione politica e culturale e di proposta di iniziative, è davvero importante. Una realtà preziosa, che può essere di sprone e di incentivo per quelle realtà locali che intendono misurarsi al di fuori del bipolarismo. A livello nazionale è possibile che si aprano inconciliabilità e la nostra esperienza (cito le parole di Franco Astengo, il nostro portavoce politico), “potrebbe diventare un piccolo modello da esportazione per una sinistra alternativa che presto dovrà confrontarsi con le contraddizioni del governo Prodi, dal lavoro alla guerra”.
(a cura di Fabrizio Tringali)