Nuovi eroi. Il peggio della Tv allo show per Almirante
Sabato 5 luglio , Raiuno, seconda serata. Va ora in onda l’edizione 2004 del “Premio Giorgio Almirante”. Sì, il premio Giorgio Almirante, se qualcuno crede d’aver letto male.
Per chi non lo sapesse, la presentatrice, tale Paola Saluzzi in abito da sera, informa che il premio è intitolato “a un uomo che ha sempre lottato per i valori della democrazia, dell’europa e dell’occidente”.
Sono uno di quelli che non lo sapeva, e avevo subito pensato alle strade di Genova , a un certo comizio scacciato in nome di non so quale medaglia d’oro alla Resistenza.
Il trofeo della serata è una scultura, il volto di un uomo sorridente con baffetti, Giorgio Almirante, per l’appunto. Somiglia tanto a chi marciava verso Piazzale Minerva a Roma, il 16 marzo del 1968, per provare a sgombrare a sprangate il Movimento Studentesco che occupava la Facoltà di Lettere.
Sul palco sale un ex pugile, che ritira l’effigie, poi il cantante inglese Paul Young (?) con una sua celebre canzone. Compare tra gli applausi il presidente della Regione Lazio Storace il quale si augura che nella sua regione si continui ad intitolare vie e piazze a Giorgio Almirante(!!?). Tocca poi al comico Lando Buzzanca, applausi per l’onorevole Biondi, un premio speciale alla Comunità di S. Patrignano, altri applausi per la showgirl Anna Falchi.
Continuo a scavare nella memoria:”Non votate come votano le Brigate Rosse”. Così Giorgio Almirante in occasione del referendum sul divorzio. Segue il cantante Marco Masini, viene decorato un gruppo di crocerossine, si coglie l’occasione per onorare e ringraziare i nostri “soldati di pace”. Una donna visibilmente addolorata ritira il volto di Almirante per la figlia, dottoressa morta in Iraq, la telecamera indugia su di lei, poi silenzio, silenzio, e allo scoppiare del suo pianto il pubblico le dedica un lungo e commosso applauso. Intervengono subito dopo alcuni protagonisti del noto serial tv “Incantesimo”. Si loda ancora una volta il leader di tanti italiani. Nessuno ci dice di cosa fosse effettivamente leader Almirante. Forse del M.S.I.? Di cui fu uno dei primi presidenti onorari tale Junio Valerio Borghese e del partito che assieme a lui ha passeggiato per anni sul confine del reato di “ricostituzione del partito fascista”, sorpassandolo nel 1975, secondo il procuratore di Milano Luigi D’Espinosa. La Rai potrà pure scegliere di non dire a nessuno chi fosse l’uomo a cui è dedicato un sabato sera, ma già questo silenzio la dice lunga sul tentativo di fareci entrare in casa la figura-simbolo del fascismo scacciatao dalle piazze di Genova.
La serata del servizio pubblico volge al termine, sul palco conclude la vedova Almirante, affettuosamente chiamata “donna Assunta”, che ringrazia tutti quanti. Ricordo anche lei, poco tempo fa, in occasione della mediatica visita di Fini in Israele, donna Assunta dichiarò: “Lì in mezzo sembrava uno di loro”. “Loro” sarebbero gli ebrei. Al peggio non c’è mai fine.
(Lorenzo Lauer)