Giustizia. Una riforma contro i cittadini
L’8 luglio, tra le 11 e le 12, in tutta Italia i magistrati hanno sospeso l’attività giudiziaria. E’ stata una decisione della Associazione Nazionale Magistrati per protestare contro la controriforma dell’ordinamento giudiziario e per riunire i magistrati in assemblee preparatorie della settimana che, tra il 20 e il 26 settembre, sarà dedicata alla giustizia e che culminerà con due giorni di sciopero.
A Genova, presenti il Presidente della Corte di Appello, il Procuratore generale, il Presidente del Tribunale e il Procuratore della Repubblica, un’affollata assemblea ha deciso di promuovere manifestazioni e incontri con la cittadinanza volti a spiegare il perché della forte opposizione a una legge il cui testo è stato sottratto al dibattito parlamentare con un voto di fiducia.
L’obbiettivo è chiaro: uscire dall’oggettivo isolamento in cui la questione si dibatte. La maggioranza non ci sente e l’opposizione non è stata ancora in grado di sensibilizzare adeguatamente l’opinione pubblica circa una riforma che è sì contro la magistratura, ma che è soprattutto contro i diritti di tutti. Un compito arduo, che da tempo è stato assunto direttamente dai magistrati (ancora una volta loro malgrado in un ruolo di supplenza della politica). Si tratta di spiegare al cittadino che molti aspetti della controriforma Castelli implicano inevitabilmente una minor tutela dei suoi diritti: la separazione delle carriere di giudice e PM, lo svuotamento dei poteri del CSM, la accentuata gerarchizzazione degli uffici, la progressione di carriera dei magistrati attraverso una pletora di concorsi, le modifiche al sistema disciplinare, anche in relazione all’attività interpretativa del giudice.
La nostra newsletter aderisce alle iniziative della ANM e ha deciso di preparare per l’autunno un numero speciale interamente dedicato ai problemi della giustizia.
(Oscar Itzcovich)