Lieti eventi/2 – Partito democratico: prove di battesimo
Associationes, associationorum, associationibus. Si improvvisa una declinazione della parola magica “associazione”, ripetuta troppe volte, in un gomitolo di frasi che inciampano nello spiegare il perché dell’iniziativa. Tuttavia è vero: si tratta di raccogliere le adesioni di enti e singoli che credano allo spirito dell’associazione che da qui a due anni cercherà di far nascere un Partito Democratico in Italia.
10 Maggio. Siamo a Palazzo San Giorgio, e Giuseppe Pericu non poteva trovare sede migliore per condividere questo progetto, così simile ad una nave pronta a traghettare elettori e funzionari di partito dai tanti atolli della sinistra verso la grande isola del centro sinistra, dove fondare “un partito post-ideologico” caratterizzato “dalle identità migliori dei partiti” con “una carta di valori condivisa, come nel ’48 quando si è costruita la carta costituzionale”.
Il Partito del nuovo secolo. Una folla in ascolto. Pensionati, eleganti signori, quel pizzico d’apparato indispensabile a legittimare l’evento, bisbigliano, faticano però a comprendere, causa un audio difettoso, quello che viene detto. Guardano i quadri della mostra allestita a Palazzo San Giorgio, chiedono al vicino di ripetere l’ultima frase. I giovani – a nome dell’unione tra generazioni – prendono la parola davanti ad un microfono che non amplifica nulla, quasi un play back difettoso. Tra il pubblico i trentenni sono pochi. Uno di loro spicca per un mazzo di capelli rasta legati sopra la testa. Assenti i ventenni che si incontrano per la strada, i ragazzi delle manifestazioni per la pace, gli ambientalisti, le famiglie che difendevano la scuola. I molti che sono lì sembrano appartenere ad una casta. Si conoscono, si salutano, fanno cenno all’amico ritardatario che sì, un posto a sedere c’è ancora. Sono uniti. A prescindere. Le donne – per la pace tra i generi -vengono rassicurate: loro “che danno voce alla parte femminile della società” avranno un ruolo “il più alto possibile” nell’associazione, insieme a coloro che dei partiti non hanno fatto mai parte.
Qui si punta a generare un dibattito civile, culturale a creare un luogo di dialogo con i partiti. Nonostante le paure.
Zara è in piedi, a sinistra, protetto da un piccolo sottoinsieme della folla. Ha il sorriso dell’eroe saggio e generoso.
Il volantino d’adesione, sottoscritto da molti, rilascia un tessera per il costo di una pizza.
Le associazioni Beniamino, Centro InEuropa, genovAEuropa, L’Europa che vogliamo, Polis Savona, fanno da garanti. Maestrale, indicata per errore, è stata cancellata di fretta da un bianchetto che non copre.
(Giulia Parodi)