Galliera – Neuropsichiatria infantile chiude perché non “rende”?
Segnalo ad OLI un nuovo episodio che incide negativamente sugli utenti del nostro servizio sanitario: la Direzione dell’Ospedale Galliera ha deciso di chiudere il proprio reparto di neuropsichiatria infantile. La notizia ci è arrivata come un fulmine a ciel sereno, senza preavviso e per via informale, quindi senza nessun elemento utile a capire se e in che modo sia prevista la prosecuzione di questo servizio, con quali garanzie di qualità degli interventi e di capacità di assorbimento della domanda, oppure se, come temiamo, questa chiusura avverrà sostanzialmente al buio.
Parliamo, per l’anno 2005, di quasi 5.000 prestazioni rivolte a 1.700 pazienti: individuazione precoce, diagnosi e terapia dei bambini con gravi patologie neuropsichiatriche, attivazione di un programma di controllo sistematico dei bambini nella prima e nella seconda infanzia, prevenzione dei danni che possono essere causati da problemi di relazione tra genitori e bambino.
I problemi che passano per la struttura di neuropsichiatria infantile del Galliera sono gravi, complessi, richiedono un’alta specializzazione: chi se ne farà carico? L’unica altra struttura di neuropsichiatria infantile a Genova è quella del Gaslini, ma qualcuno ha valutato la sua possibilità di assorbire l’attuale utenza del Galliera? Oppure si pensa (come parrebbe dalle notizie di stampa) di trasferire il tutto alle strutture territoriali della ASL3? Ma cosa ne pensa la ASL3 medesima? E’ in grado di assumersi il carico di questo servizio garantendone l’attuale livello di prestazioni? Per cercare di diradare questa nebbia è stato chiesto un incontro congiunto a Regione, Comune, ASL3, Galliera.
Nel frattempo mileottocento firme di familiari sono state consegnate al Tribunale del Malato, mentre molte associazioni (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici; Associazione di genitori di bambini disabili “Insieme per caso”; Associazione Ligure Sindrome X-Fragile; Associazione di auto aiuto Echidna Silenzio Interrotto che raccoglie genitori di bimbi affetti dalle sindromi di Wolf Hirschorn, di Aicardi, di Tuorette) o singole persone, stanno inondando di lettere la Direzione del Galliera.
Le lettere esprimono allarme per la “voce che si è diffusa sulla possibile chiusura dell’ambulatorio di Neuropsichiatria… gettando nello sconcerto e nell’angoscia le famiglie”, esprimono il grande apprezzamento per il lavoro svolto dalla struttura che si vorrebbe chiudere, e pongono interrogativi: “… il servizio ha pochi clienti, non rende abbastanza, è perdente come immagine, lavora bene ma non ha molta visibilità, la neurologia non ha business, queste sono le motivazioni? O non abbiamo santi in paradiso?”
Siamo in attesa che questo incontro venga fissato. Speriamo che ciò avvenga rapidamente e che dia risposte convincenti, ma rileviamo con amarezza che la trasparenza sulle decisioni e sulle loro conseguenze non sono considerati atti dovuti, ma devono essere ogni volta conquistati, se pur ci si riesce, a forza di azioni di protesta.
(Giacomo Piombo, Consulta Regionale dell’Handicap)