Cassa continua – E’ arrivata la nuova Tia che la Tarsu spazza via

“Sono uno dei famosi indecisi – non so se votare secondo paura o secondo disperazione”. Così dice uno storico omino di Altan (Espresso, 23 febbraio) e riflette bene lo stato di animo di molti cittadini che vivono con imbarazzo la politica dei vertici di fare il bello e cattivo tempo.


La dimostrazione, ancora una volta, si è avuta il 28 febbraio in Consiglio comunale, quando è stato approvato il Regolamento applicativo della nuova tariffa di igiene ambientale (TIA) che sostituirà la tassa sui rifiuti. Il provvedimento è stato adottato, nonostante le critiche motivate avanzate da più parti, comprese Associazioni ambientaliste e dei consumatori che costituiscono l’osservatorio regionale, le quali hanno proposto a sospensione del provvedimento, l’istituzione di un tavolo di lavoro con il Comune, nell’ attesa di un piano industriale e più approfondite valutazioni. La motivazione è ormai chiara: lo scopo principale è quello di precostituire un sistema per fare cassa, penalizzando la cittadinanza, e soprattutto i cittadini più virtuosi che effettuano diligentemente la raccolta differenziata. Ancora una volta i diritti dei cittadini sono stati ignorati, la tutela dell’ambiente in cui vivono, e la loro salute. Nell’incontro del 15-2-06 è stata ottenuta solo la con cessione di piccole modifiche sul regolamento; modifiche che in realtà lasciano il tempo che trovano.
I commercianti, a loro volta, hanno espresso voto negativo alla TIA, contestando ufficialmente il criterio seguito dall’amministrazione nell’applicare i coefficienti, in palese difetto di una attenta analisi di tutta la rete di distribuzione, tanto diversificata nella produzione dei rifiuti in termini di quantità e qualità, come è avvenuto nei comuni dove è stata introdotta. La bocciatura è arrivata anche da buona parte dei lavoratori comunali che si occupa della TARSU, perché temono che a monte del Regolamento ci sia una prospettiva di privatizzazione con conseguente riduzione del personale, tramite l’affidamento a soggetti esterni dei principali servizi comunali. La categoria interessata, anche per questo, ha chiesto una moratoria. I cittadini sarebbero così costretti a subire una qualità inferiore dei servizi, ma pagati a costi più elevati.
Contro la TIA hanno votato i partiti di opposizione e Rifondazione Comunista mentre i Verdi si sono astenuti. A tarda notte è stato “partorito” un Regolamento sperimentale, riesaminabile nel 2007. Che urgenza c’era quando gran parte delle categorie che rappresentano questi cittadini avevano ampiamente dimostrato le ragioni per cui erano contrarie all’adozione frettolosa del provvedimento?
(Caterina Alpa)