8 Marzo – Chi ha raccolto il testimone

Gli articoli di stampa dell’8 marzo di questo anno hanno parlato in anticipo, annunciando appuntamenti ed iniziative. Così questo momento di passaggio è stato vissuto da chi c’era, ma non è stato raccontato. A prima vista, niente di speciale: in un giorno ancora freddissimo nell’atrio di Palazzo Ducale una piccola mostra su pannelli, qualche banchetto, capannelli di donne infreddolite. Ogni tanto brevi interventi intervallati dal canto di una bravissima soprano, e alle 17, in una sala interna, un dibattito pubblico.


Poi alla sera musica e poesia con Roberta Alloisio ed altri artisti. Ma chi è partita dagli 8 Marzo degli anni Settanta, ed ha poi attraversato gli Ottanta, i Novanta, e i primi del nuovo millennio, coglie subito gli indizi, annusa la novità e pensa: ecco, stavolta il testimone è stato davvero raccolto.
Una mostra di fotografie e testi, semplice, messa su in fretta, ma mai banale, in cui ciò che è stato si collega ad ogni passo con ciò che avviene oggi: la manifestazione sulla laicità a Genova, la grande manifestazione di Milano, i nuovi luoghi di relazione e di appuntamento delle donne. Un ponte che finora mancava del pilone di arrivo.
Dietro ai banchetti, dietro ai microfoni giovani donne italiane, sudamericane, africane, arabe col velo. Tra loro e con loro donne degli anni (politici) Ottanta e Novanta.
In giro per l’atrio le donne più antiche, quelle degli anni Settanta, che guardano la mostra allestita da donne a loro sconosciute, e si riconoscono in quel che vedono.
Sui banchetti una offerta di libri e di pubblicazioni che parlano di un mondo trasformato. Libri di donne non più solo europee, di depliant, materiale e informazioni di associazioni antiche e di associazioni nuovissime: Comitato Usciamo dal Silenzio, UDI, Associazione culturale Donne Insieme, Coordinamento Donne CGIL, Gruppo Donne Africane “Wangari Maathi”, Gruppo Mafalda, Collettivo Universitario Humpty Dumpty, Marea – Donne, ormeggi, Rotte, Approdi; Libreria delle Donne, Bagdad Cafè, Laboratorio politico delle donne, Società per Azioni Politiche di Donne, Archinaute – Donne fra memoria e futuro, Coordinamento Ligure Donne Latino-americane.
A un certo punto si sente un suono più forte di voci: sono ragazze e ragazzi giovanissimi, che si raccolgono attorno al banchetto di Humpty Dumpty per compilare un questionario sulla salute e la tutela della donna. Ritornano le antiche domande sulla sessualità, sulla contraccezione, sulla maternità e paternità, sull’aborto, ma questa volta ci si rivolge ai due sessi.
Nello stesso tempo si sa che alla Biblioteca Berio il Coordinamento Ligure Donne Latinoamericane ha convocato un altro incontro. Si viene a sapere che la sala era strapiena, gente in piedi: interventi, entusiasmo, energia. In fondo all’atrio di Palazzo Ducale c’era uno striscione dell’UDI che paragonava l’ottomarzo a un arcobaleno “…arancione come la nostra voglia di vivere, rosso come la nostra rabbia”. Lo aveva fatto quasi trent’anni fa una di noi: una botta di malinconia, ma anche di gioia rendersi conto che quelle parole sono vive ancora adesso.
(Paola Pierantoni e Paola Repetto)