Meridiana – C’è un tempo per evitare e uno per recriminare
Titolo: “Meridiana, tesoro abbandonato”. Occhiello: “Architettura – Viaggio nell’edificio che Viziano sta per trasformare in condominio extralusso. I locali di maggior pregio, oggi nel degrado, saranno visitabili”. Con molta disinvoltura un articolo a mezza pagina e cinque colonne presenta come recupero ciò che sembra tutto fuorché un restauro conservativo (Cambiaso e Coppedè in promiscuità con vari vani ascensori, scale e un parcheggio) e per generosa disponibilità dei futuri proprietari (consentire visite da parte del pubblico) ciò che invece è un obbligo di legge.
Accanto, in piccolo, un contentino ai soliti contestatori: comitati e associazioni che continuano la raccolta di firme per protestare contro l’ipotesi del parcheggio nel cinquecentesco Palazzo della Meridiana (Secolo XIX, 4 marzo 2006). Se sarà costruito, sarà compromesso irrimediabilmente il percorso che permette di raggiungere a piedi dalla stazione Principe attraverso via Cairoli (indi cata dalla proprietà come l’unica via di accesso al parcheggio) la monumentale via Garibaldi, il centro storico e quello commerciale della città. Il costruttore Davide Viziano difende “l’alto valore culturale dell’intervento”, ma è difficile trovarne il nesso con un parcheggio di 26 posti al servizio di un condominio privato.
Sempre sul Secolo XIX (20 dicembre 2005), Viziano diceva che il progetto “sarebbe in dirittura d’arrivo”, per la costruzione del parcheggio “basta una semplice dichiarazione di inizio attività al Comune, la cosiddetta Dia”. Per rassicurare i cittadini preoccupati per i deleteri effetti del traffico in via Cairoli aggiungeva: “Nei contratti di vendita inseriremo una clausola per cui gli acquirenti si impegnano a rispettare l’ordinanza comunale (divieto di transito dalle 10 alle 19). Di fronte a questo singolare impegno privato di alcuni cittadini di rispettare leggi e ordinanze comunali, l’assessore al traffico, Arcangelo Merella seraficamente puntualizzava: “Siamo d’accordo, purché la clausola sia inattaccabile dal punto di vista legale” (!). Perplesso, se non contrario, sembrava allora l’assessore all’urbanistica, Bruno Gabrielli, secondo il quale il progetto non sarebbe stato “neppure presentato in Comune” anche perché, “se l’intervento fosse considerato un semplice restaur o conservativo, non frutterebbe un centesimo come oneri di urbanizzazione”, trascurando forse che la costruzione del parcheggio implica anche buttare via i soldi pubblici usati pochi anni fa per pedonalizzare di via Cairoli.
Sono passati quasi tre mesi, continuano le proteste dei cittadini e da parte dall’Amministrazione – come spesso accade – non ci sono risposte. Sembra che nessuna obiezione sia emersa finora da parte della Soprintendenza. Se è vero che “c’è un tempo per evitare ed un tempo per recriminare” – come quasi biblicamente ricordava poco tempo fa Gabrielli a proposito delle polemiche sul parcheggio di via Caffaro – sarebbe urgente porre alcune domande. Per il parcheggio del Palazzo della Meridiana l’iter per l’approvazione del progetto è stato già concluso? I pareri degli enti preposti a tutela del patrimonio storico e culturale della città sono stati già espressi? Tutti i vincoli sono stati già superati? In che momento siamo: ancora in “un tempo per evitare” o solo in “un tempo per recriminare”? Al momento l’informazione tace.
(Oscar Itzcovich)