Velina/2 – Quegli innominati ospiti dell’Opus

Repubblica e Secolo del 19 febbraio scorso hanno dedicato uno spazio di attenzione a Massimo Introvigne, “avvocato, sociologo, docente universitario alla Pontificia università della Santa Croce in Roma, esperto di Islam, terrorismo e massoneria, fondatore e direttore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni) che il giorno precedente aveva inaugurato l’anno accademico alla “Residenza Universitaria Le Peschiere” il centro di formazione che l’Opus Dei possiede nel quartiere di Albaro.


Ad ascoltarlo una “nutrita platea di personaggi in vista della città”. Introvigne, che ha dedicato la sua prolusione ai rapporti tra la Turchia e l’Europa, è autore di centinaie di pubblicazioni e articoli, sull’universo mondo, e collabora con “Il Giornale” e “La Padania”. Nel corso della manifestazione ha approfittato per spiegare che il rischio di avere Diliberto al governo (che ha fatto “l’apologia dei delinquenti”) è superiore a quello che si corre tenendoci Cald eroli. Ha inoltre spiegato i rischi della costruzione della Moschea a Genova perché lui sa bene come l’Islam concepisca queste iniziative “come la conquista di un territorio straniero”. Quanto all’Opus Dei, chi ha presentato Introvigne al pubblico presente ha detto che si tratta di organizzazione che non nasconde nessun segreto (nda, anche se non ha mai fornito l’elenco dei suoi aderenti), che è “una realtà apostolica e santa” e che Genova è orgogliosa di questa presenza. All’interesse della stampa locale per il modesto avvenimento non è estraneo il peso rilevante che l’Opus Dei ha a Genova grazie ad adepti e fiancheggiatori di prestigio come Lorenzelli, presidente della Fondazione Carige e consigliere della fondazione Gaslini, il cardinale Bertone e molti di quei “personaggi in vista della città” presenti alla esternazione di Introvigne di cui però i giornali non sono stati in grado di fornire neppure un nome avendo limitato il loro compito a diffondere la velina diffusa dai fans dell’Opus.
(Manlio Calegari)