Elezioni – Quant’è duro il dovere di mandare a casa B.
La notizia dell’estromissione di Zara dalle candidature delle prossime elezioni (Repubblica, 25 febbraio 2006), fa pensare all’affermazione di Brecht: “Ogni delusione è il frutto di una errata valutazione”. Nel caso specifico l’adesione del senatore, dopo l’elezione, alla Margherita.
Ma poi la serenità con cui risponde “L’importante non è la persona ma il progetto” e la contestuale notizia che indica quale sottosegretario di un governo ancora da eleggere il consigliere regionale Monteleone, pure escluso da possibili candidature, fa pensare a una onorevole composizione, in sede romana, magari con altre contropartite.
Non che l’assegnazione di una delega di peso al ligure Monteleone non sia meritata. Anzi i genovesi possono proporlo per la ristrutturazione dei fortilizi del Lombardo-Veneto, visto il successo da lui conseguito nel ripristinare i forti di Genova, adeguatamente supportato da fondi comunitari e da campagne sulla stampa locale.
E’ vero: il “progetto” di mandare a casa chi ci ha “sgovernato” in questi cinque anni assume le caratteristiche di un impegno civile, ma le candidature affastellate e le relative metodologie di scelta (imposte dalla nuova legge elettorale) tolgono molte speranze su un effettivo cambiamento nella gestione della cosa pubblica e sull’abrogazione di molte leggi ad personam recentemente varate dalla C.d.L.
Unica consolazione, lontano dalle concioni elettorali di questi giorni, si può avere leggendo ed ascoltando Edoardo Sanguinetti, non certo extraparlamentare né girotondino, ma uomo di cultura e grande maestro. Nella presentazione delle “Conversazioni sulla cultura del ventesimo secolo” (Teatro della Corte, 23 febbraio) ha definito Bush, per la menzogna sulle armi di distruzione di massa, per Abu Grahib, per Guantanamo ecc. un terrorista. Ma forse questa opinione non deve essere diffusa, siamo in campagna elettorale, certi argomenti potrebbero turbare il clima da Porta a Porta del Bel Paese. Solo al Cavaliere ed ai suoi è consentito dissacrare verità e istituzioni. Agli altri, a partire dai giudici, si raccomanda “Siate ed apparite imparziali”.
(Vittorio Flick)