Il progettista replica – Contare fino a trenta prima di dire mostro

Dall’autore del contestato progetto di autosilo a Ponte Caffaro riceviamo:
Circonvallazione a Monte è stata concepita non tanto come arteria atta a smaltire il traffico attorno al centro antico, ma piuttosto come asse portante dell’espansione edilizia ottocentesca collinare e nel tempo è diventata una delle strutture più caratterizzate e qualificanti dell’ intera città. Si sviluppa in modo pianeggiante grosso modo lungo una quota di livello compresa tra gli 80 ed i 100 mt. sul livello del mare; da Piazza Manin ai giardini di corso Ugo Bassi e incontra lungo il suo percorso alcuni rii e vallette:


In tutti i casi la soluzione adottata dagli urbanisti dell’ epoca per gli attraversamenti è stata il riempimento della valletta con alti muri a valle e con terrapieni a monte destinati a slarghi, piazze e sistemazioni a verde .
L’ unica eccezione alla regola è costituita dall’ attraversamento della valletta di Via Caffaro realizzato con l’omonimo ponte costruito in mattoni e decorato con elementi di granito.
La soluzione con un ponte che scavalca la valletta è stata una scelta quasi obbligata volendo collegare viabilmente il centro storico con i nuovi insediamenti collinari, considerato il forte dislivello esistente tra Piazza Portello e la Circonvallazione stessa.
Una soluzione di viabilità ingegneristica ma al tempo stesso monumentale e che ha valenza di fondale della Via Caffaro con effetto scenografico simile a quello dei fondali di Via Palestro e Via Pertinace.
– In questa ottica tuttavia da sempre il fossato di risalita (oggi Passo Caporale Barsanti) retrostante il ponte, non ha avuto particolare dignità architettonica.
Premesso che il nuovo autosilo in corso di ultimazione è stato considerato il migliore rispetto ad altre sette proposte in termini di qualità architettonica e minor impatto ambientale, esso aiuterà a risolvere, purtroppo solo parzialmente, (assieme ad altri già realizzati o previsti) un problema gravissimo e molto sentito di carenze di parcheggi.
Il nuovo servizio è stato realizzato comunque nell’ ottica che, come si è precedentemente analizzato, era quella dei pianificatori ottocenteschi e in particolare:
– Il riempimento dei vuoti a monte dei muri di terrapieno della Circonvallazione con sistemazione delle superfici a verde.
Infatti le coperture del parcheggio saranno sistemate a verde caratterizzato da arbusti, cespugli, piante ricadenti e con pergole ombreggianti ricoperte da rampicanti.
– Le sistemazioni a terrazzata dei muri di contenimento a valle. Infatti i terrazzi di copertura del parcheggio sono degradanti verso gli edifici di Via Cancelliere in modo da diminuire l’ingombro delle visuali (comunque molto al di sotto dei profili degli edifici esistenti).
– La nuova costruzione è distaccata dal muro di sostegno di Via Acquarone come accade per gli edifici ottocenteschi sottostanti la Circonvallazione a monte (Corso Paganini, Corso Firenze, Corso Armellini, Corso Solferino ecc) che nascondono alla vista i muri a valle (forse ancora più importanti di quelli di passo Barsanti in quanto visibili dall’ intera città).
– Il progetto prevede che le facciate siano rivestite in cotto dell’Impruneta con archi ribassati in analogia al fronte in mattoni di ponte Caffaro ed agli archi sottostanti Via Acquarone , come da suggerimento degli uffici della Soprintendenza.
– Detti Uffici sono stati interpellati, pur in assenza di un vincolo specifico, proprio per avere indicazioni e suggerimenti al fine di elaborare una soluzione che possa avere la stessa dignità architettonica dei circostanti edifici ottocenteschi.
– Cosa che palesemente non può essere oggi giudicata con l’edificio in fase di completamento e con lo scheletro strutturale ancora in vista.
(Lionello Calza)