Memoria G8 – Perché l’autista Cc non vede e non sente
“Chi non vuole ricordare il passato è condannato a riviverlo”. E allora bando alla pigrizia e sforziamoci di ricordare, anche se fa male o dà fastidio.
Prosegue la descrizione degli avvenimenti in piazza Alimonda di venerdì 20 luglio 2001. Durante la precipitosa ritirata del contingente dei Cc verso il centro della piazza, uno di essi ha in mano un estintore. Impossibile sapere se per caso fosse quello noto.
Le due camionette, in retromarcia, prima precedono il contingente, poi vengono superate dai Cc appiedati che corrono nel secondo tratto di via Caffa, quello che termina in piazza Tommaseo. Una, quella sulla quale dovrebbe trovarsi Placanica, si infila, sempre in retromarcia, in via Ilice, l’altra compie una manovra simile, ma quando invertono la marcia la seconda ostacola la prima che si appoggia delicatamente a un cassonetto per l’immondizia rovesciato per terra, e che è lì da almeno un’ora se non di più.
La prima questione da tenere presente è che il cassonetto è quasi al centro della strada e dista poco meno di sette metri dal muro d’angolo della casa (l’effetto di schiacciamento prodotto dal teleobiettivo, che è sempre presente, è particolarmente ingannevole nella fotografia più tristemente famosa della vicenda). La “delicatezza” dell’appoggio è comprovata dal fatto che l’anteriore della jeep non mostra neppure una scalfittura e lo stesso vale per i due fari, che sono sporgenti e privi di protezioni. Un urto di una certa consistenza avrebbe quanto meno provocato la rottura di un faro. L’autista ha dichiarato che il motore si era spento, e sarebbe questa la ragione per cui non ha potuto né spostare il cassonetto né liberarsi prima.
L’affermazione (forse non è l’unica) non risponde a verità. Una serie di fotografie e gli stessi filmati mostrano che le ruote anteriori del defender sono in movimento da subito, ed è noto che una jeep di quel peso a motore spento non rende possibile la manovra del servosterzo. Ma c’è la vera ragione per la quale la jeep non sposta il cassonetto. Dietro di esso, quando la jeep ci si appoggia delicatamente, c’è un Cc intento da un po’ a spruzzare con la sua bomboletta liquido urticante all’indirizzo dei manifestanti. E l’autista potrà avere qualche improbabile problema all’apparato uditivo (ha dichiarato di non aver sentito gli spari, e al suo posto di guida non indossa il casco, ma solo una maschera a boccaglio che lascia libere le orecchie!), ma non ha mai dichiarato di soffrire di miopia o di qualche altro malanno visivo.
(5 – continua)
Giuliano Giuliani