Iit, Ist, Infm. Scienziati che vanno altri che non vengono

8 giugno 2004: il commissario Vittorio Grilli annuncia a Genova la nascita dell’IIT e l’arrivo in Italia, grazie ad essa, di centinaia di ricercatori, tra cui diversi premi Nobel. I ricercatori presenti applaudono chi lo contesta educatamente.


9 giugno 2004: 900 dei 1800 ricercatori vincitori di concorso a cui era stata garantita l’assunzione circa 9 mesi fa sono ancora a spasso e annunciano di dover riprendere la via dell’estero.
10 giugno 2004: il commissario del CNR Adriano De Maio termina il mandato con qualche polemica, “Non ci sono le risorse per il mio progetto di rilancio”.
21 giugno 2004: sarebbe a rischio un congresso internazionale di altissimo livello sullo studio e la cura dei tumori in programma per il mese prossimo all’IST di Genova: “Gli scienziati potrebbero decidere di non partecipare in segno di protesta per il mancato reintegro del genetista Lucio Luzzatto nella sua carica di direttore scientifico dell’IST” (ANSA).
Nel frattempo si registra anche la pubblica minaccia di denuncia di Carlo Rizzuto, uno dei “padri fondatori” dell’INFM, nei confronti di Manuela Arata, direttore generale dello stesso ente, che lo avrebbe accusato di aver messo a repentaglio il futuro dell’ente e quello dei suoi dipendenti. Non sappiamo se l’intenzione sia poi stata messa in pratica.
Ma…. i 600 scienziati e premi Nobel annunciati – in arrivo – da Grilli avranno parlato con i 900 – in partenza – che ancora non sono stati assunti, nonostante abbiano vinto un regolare concorso? E con le centinaia dell’INFM che stanno rischiando il posto, per quanto precario? E sapranno delle altre centinaia di loro colleghi che minacciano di non frequentare (scientificamente) il nostro Paese, neppure per pochi giorni, per protestare contro il licenziamento senza motivazioni, da direttore scientifico dell’IST, di Lucio Luzzatto (a sua volta arrivato dall’estero)?
Forse abbiamo scoperto una nuova geniale applicazione della tremontiana finanza creativa: cacciamo via pure questi giovani un po’ presuntuosi che (ohibò) vorrebbero un posto (orrore, fisso) dopo averlo vinto: vadano intanto all’estero ad imparare le buone maniere e facciamo invece largo ai 600 valorosi scienziati annunciati da Grilli che, evidentemente, devono avere minori pretese.
E cosa importa un congresso scientifico in più o uno in meno? Risparmiamo qualche euro, potrebbe servire per coprire il buco denunciato da De Maio che, per parte sua, deve essere un po’ volubile e farfallone, come tutti gli scienziati in fondo, se dopo un anno passato a fare il commissario si accorge che non ci sono le risorse per la riforma.
L’Associazione Genetica Italiana rileva che il “tempestivo reintegro” di Luzzatto potrebbe costituire in questo momento “il miglior supporto che il Ministro possa fornire alla credibilita’ della ricerca scientifica italiana”: forse anche i 600 luminari annunciati da Grilli non arriveranno, però tra qualche anno potremo certamente ridare fiato alla campagna per il “rientro dei cervelli in fuga”, magari richiamando qualcuno dei 900 ricercatori che oggi se ne vanno…
(Paolo Saracco)