Stato laico/4 – La lezione ignorata dei paesi cattolici
Sarà il ragionamento di un semplice, ma di fronte all’ondata di discorsi, proteste, dichiarazioni, contestazioni su laicità, laicismo, ingerenza della Chiesa negli affari dello Stato quando si parla e si scrive di aborto, contraccezione, fecondazione assistita, famiglie di fatto ecc. sembra che la prima preoccupazione dei politici dei diversi schieramenti sia di non perdere i voti dell’elettorato cosiddetto “cattolico”. Da ciò i “distinguo”, che vengono sia dal centro che da destra e persino da sinistra.
In altri stati europei con maggioranza della popolazione cattolica, sulle esternazioni di vescovi e cardinali, non si fa così gran parlare, soprattutto non ci si sente condizionati. Evidentemente si è ben convinti che il magistero della Chiesa è vincolante per i singoli credenti, non per i governi, i quali dovendo garantire la libertà di chiunque e dare una risposta alla domanda di servizi da parte dei cittadini anche sui temi più delicati ed etici, devono ritenersi liberi di promuovere leggi non condivise dalla Chiesa. Questo significa essere “laici”. Zapatero insegni…
Giovanni Meriana