Fondazione Carige – Minestrine-tuttobene invece di notizie
Notizia comparsa su Repubblica-Lavoro del 16 novembre scorso. A centro pagina e incorniciata (come dire: sono qui perché sono importante) “la Fondazione Carige: con Comune e Provincia firmato il protocollo della pace”. Il lettore sa che la Fondazione ha il compito di ridistribuire nella regione i profitti della Cassa di risparmio; molte decine di milioni di euro. Da spendere nella cultura e nel sociale. Quanto siano importanti è facile immaginare visti gli attuali chiari di luna della spesa pubblica. Il lettore pensa: certo la pace è una buona cosa ma che guerra c’era?
Leggiamo: Il nuovo protocollo d’intesa è stato siglato ieri mattina (15 novembre 2005) mettendo fine alle polemiche degli scorsi mesi e stabilendo i nuovi criteri di collaborazione tra la Fondazione e gli enti locali genovesi. Reciproco impegno al dialogo e allo scambio di informazioni sui rispettivi programmi politici, culturali e finanziari. Ogni anno a marzo e a novembre saranno orga nizzati momenti di confronto tra sindaco, presidente della Provincia e presidente della Fondazione “per armonizzare la programmazione dei tre enti”.
Qui bisogna ammettere che la cosa si fa oscura. Comune e Provincia hanno i loro rappresentanti nel Consiglio di indirizzo della Fondazione, che si riunisce, delibera ecc. Ma, sembra di capire, le decisioni saranno prese da ora in poi in camera caritatis, al vertice, così da “mettere fine alle polemiche degli scorsi mesi”. Polemiche? Ma quali? Il 25 ottobre su Repubblica-Lavoro l’articolo di M. Minella che illustrava il programma 2006 della Fondazione non faceva cenno a polemiche. “Tutti d’accordo sul riparto”, scriveva. “Niente conflittualità”, solo “sintonia”, specie – precisava – dopo il “chiarimento” tra Lorenzelli, Pericu, Repetto. Deduzione: il chiarimento dovrebbe essere quello messo nero su bianco il 15 novembre successivo, ma – nuova domanda – cosa si dovevano chiarire?
Sforzo di memoria: sempre lo stesso giornale ma un anno prima, 2 novembre 2004, titolo a piena pagina, da scoop, “Fondazione Carige: Illegittimità e conflitto di interessi”. Si parla di un esposto inviato da 4 consiglieri della Fondazione, rappresentanti di Comune e Provincia, alla direzione IV del Dipartimento del Tesoro, Ministero delle Finanze. Accuse pesantissime: “opacità, atti approssimati e conflitti di interesse” e “meccanismi di controllo fallaci”.
Domanda: questioni di bottega? Mica tanto. Il solito quotidiano (16 novembre 2004) dà notizia delle dimissioni dal consiglio della Fondazione di Victor Uckmar che dichiara: “Io non son legato ad alcun partito politico ma ho a cuore tutto l’aspetto della solidarietà e mi preme che la Fondazione assolva soprattutto a questo compito. Condivido le ragioni di don Balletto e di Michela Costa sui progetti per gli anziani e il disagio sociale che non sono stati recepiti… le dimissioni sono servite a portare all’attenzione pubblica il fatto che ci sono cose che non vanno”.
Il povero lettore è ormai bollito. Il quotidiano che rivela lo scandalo nel novembre 2004, ci lascia a secco di notizie per quasi un anno – cosa sarà mai successo dell’esposto, e dei dimissionari, ci saranno state querele di fronte ad accuse così gravi? – per poi cucinarci una minestrina “tuttobene”, tutti d’accordo. Che resta comunque un accordo imbarazzante perché sembra esautorare gli esistenti organi di governo.
(Manlio Calegari)