Sanità – Assistenza facoltativa secondo gli incidenti

Interessante per le ripercussioni che ne potrebbero derivare è una notizia comparsa qualche settimana fa sul Corriere della Sera (27 Ottobre 2005), riguardo ad una proposta di legge che rischia di trovare un emendamento nella prossima finanziaria.


Tutto comincia da un episodio risalente ad agosto del corrente anno, quando un uomo di Livorno, addentato dal serpente a sonagli che teneva in casa, viene salvato per miracolo mandando a prendere l’antiveleno in svizzera con un jet. L’operazione ha un costo elevato, 40 mila euro, cifra tale da suscitare la curiosità di Storace. L’idea che la vicenda ispira al ministro è di una norma che permetta allo Stato di rivalersi sul cittadino per le spese di assistenza sanitaria derivanti “da comportamenti privati privi di una dimensione sociale”. La proposta, che non riguarda l’incidente stradale, escluderebbe quindi dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), con un decreto dei ministeri di salute e lavoro, una seri e di prestazioni da concordare Regione per Regione.
La norma prefigura la definizione di un confine labile tra le attività che presenterebbero una dimensione sociale e quelle che ne sarebbero prive, così come sulla ludicità del contesto: una caduta durante una pedalata in bicicletta è a rischio di rivalsa, mentre l’uso di una moto o di un auto potente sembra esserne escluso. Si parla poi di rivalsa per le ferite da petardi provenienti dal mercato clandestino, mentre parrebbe che il petardo acquistato legalmente provochi danni molto meno ludici e quindi esclusi dal provvedimento.
Come conseguenza dell’approvazione della bozza proposta dal ministro della salute si sarebbe infatti costretti a stipulare un’assicurazione privata a copertura delle spese di assistenza escluse dai LEA, pur continuando a pagare le tasse per l’assistenza sanitaria essenziale :scenario inquietante i cui segni premonitori si perdono nel silenzio della stampa.
(Ivana Marullo)