Informazione/2. Giornalisti USA razza dannata?
Recentemente (maggio) il Pew Research Center for the People and the Press (una autorevole organizzazione non governativa statunitense) pubblicava i risultati di una inquietante inchiesta condotta tra 547 giornalisti statunitensi: il 51% considera che il giornalismo non sta bene; il 66% attribuisce i problemi alle indebite e sempre più forti pressioni e il 45% assicura che gli articoli pubblicati sono pieni di errori.
Nello stesso periodo, The Project for Excellence in Journalism, della Scuola di giornalismo della Columbia University (New York) pubblicava un’altra inchiesta condotta tra i lettori, in cui si dimostra che il giudizio che meritano i giornalisti da parte dell’opinione pubblica non ha smesso di deteriorarsi negli ultimi anni. Secondo questa inchiesta, dall’epoca d’oro di massima popolarità e credibilità del giornalismo segnata dallo scandalo Watergate che travolse il presidente Nixon (1972-1974), il cambiamento dell’opinione pubblica sui media è più che evidente. Infatti, “la professionalità dei giornalisti si è deteriorata” (dal 49% nel 1985 al 72% nel 2000); “i media nascondono i loro errori” (dal 13% al 67%), “i media non sono obbiettivi” (dal 45% al 65%).
(Oscar Itzcovich)