Buongoverno – La cava cancerogena e’ bipartisan?
In Liguria esistono 23 cave di serpentino ad alto contenuto di amianto e pertanto classificate, dalla delibera di Giunta regionale 105/1996, di “gruppo A”. Che vuol dire molto pericolose da lavorare e da utilizzare per la conseguente disseminazione nell’ambiente di sostanze cancerogene.
Tra queste è compresa la cava di Bargonasco nel comune di Casarza ligure. La cava, rimasta inattiva per diversi anni, è stata riautorizzata all’estrazione del minerale ed alla sua macinazione nell’agosto 2005 dall’Ufficio “Attività estrattive” della Regione Liguria. Una decisione assunta senza alcuna perizia geologica, che valuti la presenza di amianto nella roccia, ma semplicemente sulla base di rapporti presentati dai proprietari della cava. Rapporti parziali, sommari e specialmente contrastanti con le informazioni disponibili presso gli Enti pubblici interessati e con indagini precedentemente svolte dal Comune e dall’Università di Genova che giudicano rilevante la presenza di amianto, anche in forma di fibre libere e liberabili.
Contro la decisione dell’Ufficio “Attività estrattive” della Regione Liguria, il Dipartimento di Prevenzione della ASL 4 ha chiesto allo stessoUfficio di riconsiderare l’opportunità di concedere l’autorizzazione. La coltivazione della cava di Bargonasco – hanno detto alla ASL 4 – potrebbe costituire un grave pericolo per la salute e quindi essere in contrasto con la legge 257/1992 che regola la materia.
Si tratta di un piccolo caso ma importante. Il governo regionale di centro sinistra è chiamato a rompere la catena di complicità economiche e amministrative che in modo cinico e in barba alla legge usano l’ambiente come una pattumiera. Un buon motivo per attendere con la dovuta attenzione la decisione definitiva.
(Manlio Calegari)