Appello di Sant’Egidio.Lasciate che i ragazzi diventino italiani
La legislazione del nostro paese in tema di cittadinanza sostiene il principio di ius sanguinis, l’acquisto della cittadinanza quando almeno uno dei genitori sia cittadino, limitando a pochi casi lo ius soli, acquisizione della cittadinanza per nascita sul territorio. Un bambino che nasce in Italia da genitori stranieri non può diventare cittadino italiano fino al compimento della maggiore età, e perde definitivamente questo diritto se non lo esercita nei dodici mesi successivi.
È richiesta anche la prova della residenza legale senza interruzioni dalla nascita. Situazione ancora più complessa nel caso in cui il minore non sia nato in Italia, ma giunto nel nostro paese da piccolo. Non potendo chiedere la cittadinanza per nascita a 18 anni, raggiunta la maggior età può richiedere la naturalizzazione per residenza: necessari dieci anni di residenza senza interruzioni e un reddito accertato almeno negli ultimi tre anni.
La situazione legislativa pone molti i problemi pratici: il bambino può andare a scuola regolarmente, ma ci sono stati casi in cui l’amministrazione comunale non pagava la refezione scolastica per i bambini “stranieri”. Un altro ostacolo si pone agli studenti: molti ragazzi hanno dovuto rinunciare alla gita scolastica perché ad esempio un genitore era alle prese con il rinnovo del permesso di soggiorno. Accade anche che chi è nato in Italia e vi ha continuativamente vissuto fino a diventare maggiorenne, non possa ottenere la cittadinanza perché la madre al momento del parto non aveva ancora eletto la residenza nel comune, pur essendo in possesso di regolare permesso di soggiorno. E poi le cure mediche particolari: dovrebbe pagarle il paese di origine se uno dei genitori non ha una fonte di reddito che consente l’appoggio al Servizio Sanitario nazionale.
La Comunità di Sant’Egidio ha presentato una proposta di legge in discussione alla commissione Affari Costituzionali della Camera per modificare gli articoli 1 e 9 della legge sulla cittadinanza del 1992: chiede una ragionevole riduzione del periodo di residenza necessario per richiedere la naturalizzazione e che la cittadinanza non si trasmetta attraverso DNA ma che i minori, figli di genitori stranieri che vivono, studiano nel nostro paese, acquisiscono cultura, gusti, abitudini, diventino dalla nascita cittadini italiani.
(per firmare l’appello www.santegidio.org )
(Laura Fazio)