Vivicittà. Fuori dalle regole e dal buon gusto
La pubblicità ospitata in questi giorni dal mega cartellone di Via Gramsci acquista il sapore di una (involontaria) auto denuncia per lo scempio estetico che ormai da mesi, e non si sa per quanto tempo ancora, deturpa una delle nobili facciate restaurate con largo contributo di soldi pubblici per l’ormai trascorso anno europeo della cultura.
Se non ricordo male l’immane plancia, che copre un onesto ponteggio per lavori in corso in facciata, fu inaugurata al tempo delle elezioni regionali, ed ospitò all’epoca l’immagine di Burlando e delle Cinque Terre. Dopo di ciò ha continuato con regolarità il suo lavoro in campo commerciale.
Non si tratta certo di un cartellone clandestino, e qualcuno che ne ha l’autorità ha senza dubbio concesso un regolare permesso, alla faccia del nostro decantato water front.
Contemporaneamente (testimonianza diretta) agli abitanti delle case restaurate sono state date indicazioni precisissime sulla tonalità di grigio da usare per ridipingere le ringhiere delle proprie porte finestra.
Giustamente la vera eleganza bada ai dettagli, soprattutto se invisibili.
(Paola Pierantoni)