Stadio e dintorni. Sogno di un Genoa amato dai media
Ho fatto un sogno! Il Genoa, dopo molti anni di serie B, stava cadendo in C. Aveva un presidente che, amante degli indiani d’America, si faceva chiamare “Nube che corre”, ma si era affidato a persone sbagliate, aveva acquistato giocatori ormai a fine carriera, e aveva dilapidato una mezza fortuna.
A quel punto arrivò uno strano “cavaliere senza paura” che fino ad allora aveva maneggiato giocattoli: prese in mano le redini del ronzino rossoblù e, con mille artifici, lo risollevò dalla serie cadetta. Acquistò giocatori in mezzo mondo, giovani e meno giovani trasformando il ronzino in un purosangue. Dopo due anni, restituì al Genoa la Serie A dominando per tre quarti del campionato. Le promesse erano di riportare il “vecchio balordo” a calcare i prati d’Europa.
Quest’uomo, però, non faceva parte del “salotto buono” della finanza calcistica. Non proprio senza macchia, per via di qualche disavventura su un ramo del lago di Como, non partecipava ai rodei con gli altri “cavalieri”, e reagiva all’esclusione con mosse talora ineleganti. Così costoro lo isolarono e lo misero in difficoltà con mille mezzi. Il nostro cavaliere era alle strette, vedeva il suo miglior giocattolo rischiare di rompersi e tentò l’impossibile. Anch’egli, però, si affidò alle persone sbagliate e i suoi nemici ebbero buon gioco a fargli pagare tutti gli “sgarbi”.
Finì che il “vecchio balordo” si ritrovò in serie C, là dove il “cavaliere” lo aveva trovato.
Io vecchio genoano ho iniziato a seguire il Genoa quando avevo tredici anni (ora ne ho più di 70) e ho visto giocare Verdeal, Abbadie, Firmani, Carletto Galli, Green, Carapallese, Abbalay e Alarcon, Boyé (il fuggitivo..), Frignani, Tapper e Mellberg, Mariolino Corso, Scuravy e Aguillera, Turone, Pruzzo e Signorini. Ma ho visto anche il Genoa quando fu costretto agli spareggi per non scendere in C e a Reggio Emilia, quando in Serie C vi cadde. Seguii il “Campionatissimo” (così lo chiamò Cesare Lanza allora capo dello sport del Secolo) della promozione con Savona, La Spezia, Imperia.
Allora, nonostante tutto, il Genoa aveva anche qualche simpatia nei media nazionali mentre ora é malvisto da tutti. Sia dai giovani giornalisti (i quali hanno paura che il giochino si rompa e non possano più decantare i fasti di Milan, Inter, Juventus, Fiorentina ecc.), sia dai mezzibusti televisivi (i genoani seguono la squadra dal vivo e non in TV), sia dai caporioni di Federazione e Lega.
Ma questo é soltanto un sogno.
Domani mi sveglierò e ritroverò il Genoa promosso in Serie A, con pronta sentenza riparatrice. O no?
(Aldo Repetto)