Da uno stupore all’altro
Raccolgo volentieri la provocazione (OLI Newsletter n. 66, 14/07/05- http://www.olinews.it/mt/archives/2005/07/affresco2_stupi.html) e confido nel diritto di replica
1) Il Tunnel sotto il Porto nasce per superare la sopraelevata (impattante visivamente, inquinante, non percorribile da mezzi pesanti, priva di piazzole per l’emergenza e quindi causa di blocco per le strade e autostrade che vi confluiscono) ed in alternativa all’ipotizzato Ponte sopra il Porto (ambientalmente peggiorativo rispetto alla stessa sopraelevata).
2) Difendo il parcheggio di Calata Gadda perché serve ad arrestare, e non certo a incrementare, i flussi veicolari di provenienza autostradale (la maggioranza) e perché non auspico che il traffico tal quale si riversi in pieno centro cittadino.
3) Le ipotesi avanzate nel maggio 2003 per consentire sia la sopravvivenza delle Riparazioni Navali che dello Yacth Club (tombamento Duca degli Abruzzi, trasferimento attività nautiche ivi esistenti alla Foce, riqualificazione di calata Gadda) sono state cassate con la delibera regionale n. 1466 del 20 novembre 2003 e con la variante progettuale conseguentemente approvata da Tunnel di Genova SpA.
4) Il progetto del Tunnel di Genova, da due anni fermo al CIPE, non prevede perciò nessuno degli interventi sopra descritti e conserva sostanzialmente inalterata la situazione esistente tra l’uscita di Calata Gadda/Mercato del Pesce e la Foce (mantenimento della sopraelevata in quel tratto, dello Yacht Club, delle Riparazioni Navali, della viabilità a raso).
5) Per contro, la discussione sembra essersi accesa, indipendentemente dalla realizzazione del Tunnel, sul trasferimento di Riparazioni Navali (dove ? con quali risorse ? pur in presenza della costruzione in loco del sesto bacino ?) e sulla edificazione al loro posto di una nuova zona residenziale fronte mare e con approdi turistici.
6) Potremmo discutere in altra sede se questo non significhi davvero “la cementificazione del Levante”, ma al momento è sufficiente una considerazione Tunnel di Genova S.p.A., Società partecipata da soggetti pubblici quali il Comune, l’Autorità Portuale e Cassa Depositi e Prestiti, non intende essere coinvolta o usata per progetti che non le appartengono e che nessuna sede istituzionale ha sinora discusso o deciso.
(Avv. Giancarlo Bonifai)
“L’avvocato Bonifai, con l’urbanità che gli è propria (grazie!), scrive cose che confermano in pieno le ragioni che hanno convinto Piano a farsi da parte. aggiungo: il fatto che sino ad oggi nessuna sede istituzionale ha “discusso e deciso” la definitiva sistemazione dell’area a levante del porto a lui non sembra preoccupante? (m.c.)