Nomine Asl. Di casa al convento
Si arranca nella lettura. Bisogna cercar bene tra domande e risposte. Capire se c’è un messaggio e a chi è diretto. Tornare indietro e riprendere da capo. Forse si è perso qualcosa. O non si è compreso bene.
Lavoro-Repubblica di venerdì 1 luglio “La scalata sanitaria di sciu Parodi”, intervista di Giuseppe Filetto. Il neo direttore quarantunenne della Asl 3, brillante carriera nei servizio sanitario, non risponde. Il giornalista osa con “Il figlio di un capo officina di periferia ha uno sponsor politico che l’ha aiutato a scalare il vertice della ASL: la Margherita?”, e lui: “Non glielo posso confermare. Come ogni persona, ho le mie idee, ma non sono iscritto a nessun partito. Le posso invece dire che sono genoano”. Non glielo posso confermare. Però le dico per che squadra tengo. Incredibile. “Non glielo posso confermare”. Poco dopo aggiunge: “Ci sono quelli che fanno carriera anche senza sponsor. Posso invece confessare che sono un cattolico praticante, e con mia moglie Sara Baldoni, frequentiamo la parrocchia di San Tommaso, sopra Principe. Tutte le domeniche. Soprattutto sono di casa al convento di San Barnaba dei francescani. Ho voluto che mia figlia, di 12 anni, crescesse con la mia stessa educazione, frequentando l’oratorio di Padre Santo”. Mia moglie e giù con nome e cognome. Come fosse lo stato di famiglia. Pare quasi che Buttiglione, il Rocco della politica, sia seduto accanto a lui. Invece nella foto Alessio Parodi, 130 mila euro lordi l’anno di stipendio, è solo, lo sguardo deciso un po’ accigliato di chi porterà a termine la sua missione. Gli obbiettivi, per ora vengono liquidati in poche righe “evitare la concorrenza tra pubblico e pubblico” – nell’occhiello indicata come “pubblico e privato” – “nella logica del privilegio del sistema, adeguando la risposta all’utenza”. Sospiro. Di chi legge. Si prevede affollamento all’ora della messa chi a San Tommaso, e chi a San Barnaba. Laicità delle cariche pubbliche.
Giulia Parodi