Cornigliano. Eccedenze momentanee
“Eccedenze momentanee” così sono stati definiti i lavoratori che finiranno in cassa integrazione per trentasei mesi, il tempo necessario a smantellare altoforno e creare i nuovi impianti per la lavorazione del freddo. Seicento persone.
Il sindacato, tramite Antonio Apa UILM, Franco Grondona FIOM e Bruno Vitali della FIM, ha cercato ma non è riuscito ad infondere nei lavoratori quell’autentico entusiasmo che Riva e Burlando avevano dimostrato durante la kermesse di maestrale. Una lunga riflessione su 9 anni di accordi disattesi e l’assemblea del 4 luglio alle acciaierie di Cornigliano prende una brutta piega: “La storia la sappiamo già! Diteci di oggi! Diteci perché assumono un sacco di ragazzi ma ne cresceranno per tre anni 650! E del freddo che è fermo! E la cassa, quando chiude l’area a caldo, come verrà data, sempre a chi si espone?”.
“Eccedenze momentanee” con l’altoforno “che non ce la fa più” dice un sindacalista e fermerà luglio o più tardi, a seconda di chi prende la parola. E la crisi nel settore del freddo – quello da potenziare – che atterrisce gli addetti ai lavori. “Eccedenze momentanee”, e nessun piano industriale da discutere a livello ufficiale. Ma Vitali suggerisce di chiudere “l’accordo entro l’estate, se no si comincia la campagna elettorale”. E chissà cosa potrebbe accadere in quei nove mesi. Ma quella odierna è “solo un’assemblea preventiva” per confrontarsi con i lavoratori. Sul nulla.
Giulia Parodi