Dove viviamo. Massmediopoli non comunità

Note apocalittiche hanno caratterizzato l’intervento dei professori Sorice (La Sapienza) e Brunelli (IULM) nell’incontro tenutosi alla Sala dei Chierici della Biblioteca Berio (11 maggio).
Il professor Sorice ha confermato la profonda mutazione del senso d’appartenenza che caratterizza il nostro tempo: non più macro, ma micro-sistemi, “comunità interpretative”, come le ha definite il relatore, sorte sulla scia d’una condivisione specifica, mobili, perché soggette al variare, nel tempo, del pensiero, dell’oggetto per le quali sono nate.


Conseguenza diretta della vita nelle “massmediopoli”, verrebbe da dire, secondo l’analisi proposta da Brunelli. La massmediopoli è la moderna evoluzione della metropoli: luogo di connessioni globali e d’esasperata “vetrinizzazione”, spazio ormai privo di connotati culturali (che, nel definirlo, davano un senso anche all’uomo che vi si muoveva), caratterizzato da una predominante omologazione e dall’assenza di confini.
A farla da padrone, il marketing: il consumo. Un consumo non così facilmente accessibile a tutto l’Occidente privilegiato e predone, ma solo a pochi; agli altri, non resta che il sogno, la fantasia del consumo (declinato nelle sue molteplici sotto-categorie), l’acquisizione di un debito.
Il bombardamento d’immagini cui siamo costantemente sottoposti, e che non risparmia più nemmeno le facciate degli edifici, la perdita di punti di riferimento culturali, creano specifiche sindromi, patologie che vanno dalla costante ricerca di sicurezze alla mancanza d’un sistema interpretativo, immaginativo, che è alla base anche della capacità di pensiero, di riflessione, di formazione d’una identità; quest’ultima sostituita, secondo Brunelli, dalla performance: di breve durata e variabile, a seconda delle situazioni, dei luoghi, dei tempi.
Regredito all’infanzia, in perenne ricerca di rassicurazioni e conferme, al popolo delle massmediopoli non resta che la peregrinazione da una comunità all’altra, nella strenua – e destinata alla sconfitta – ricerca di qualcosa che, interno a noi, non può trovare origine al di fuori di noi.
A chi giova tutto ciò? Brunelli risponde solo implicitamente, affermando che, ai suoi occhi, la massmediopoli ed i sistemi economici di riferimento, hanno messo in atto un vero e proprio lavaggio del cervello di massa.
Ci siamo ricordati di Truffaut e del suo “Fahrenheit 451”.
(Tania Del Sordo)