Università/2. Un crack protetto da troppi silenzi

Di quale considerazione gode a Genova l’opinione pubblica? Per rispondere alla domanda, da qualche mese sta lavorando a Genova – nell’ambito di un programma di ricerca europeo relativo a varie città capoluogo regionale – un gruppo di ricercatori in prevalenza stranieri. Sarà interessante confrontare i loro risultati con l’esperienza quotidiana che del problema fanno i cittadini.


Prendiamo ad esempio il recente intervento (6 marzo) pubblicato su La Repubblica-Il Lavoro del prof. Vittorio Coletti. Professore stimato, noto per la sua autonomia e l’attenzione che rivolge all’università di cui fa parte, Coletti ha scritto: attenzione, l’Università sta fallendo. E per essere sicuro di non essere frainteso precisa che non si riferisce al ben noto “generale disastro del pianeta università comune in tutta Italia”, ma proprio all’Università di Genova, una delle più grandi aziende della città e della Regione.
I segni rivelatori ci sono tutti, a cominciare dal fatto che l’Università non riesce a pagare a tempo un incremento Istat del 1,35% dovuto ai dipendenti, non è in grado di assumere i vincitori dei concorsi che ha bandito, non assicura le più normali manutenzioni, non finanzia pubblicazioni, non dispone di fondi a favore della ricerca, è strozzata da un rosso di bilancio da far impallidire e così via. Certo, aggiunge Coletti, sarebbe opportuno sapere come e perché si è formata questa voragine, perché il Consiglio di amministrazione non ha mai lanciato alcun allarme, perché…
Già, domanda il lettore colpito dalle affermazioni del prof. Coletti, perché nessuno ha parlato? Eppure nel Consiglio di amminsitrazione siedono tra l’altro anche i rappresentanti delle categorie, i sindacati, la società civile(?)… E’ vero ad esempio che l’Università ha condotto sino ad oggi una politica edilizia di acquisti discutibili o addirittura dissennati? E ispirata da chi? La lettera del prof. Coletti, pubblicata prima delle elezioni regionali, auspicava che gli Enti locali coinvolti e il futuro presidente della Regione guardassero all’università con più attenzione e “voglia di occuparsene”. La lettera non ha ricevuto risposta. Nessuno dentro o fuori gli organi di governo universitari ha sentito la necessità di rispondere agli interrogativi posti dal prof. Coletti. Se ne deve concludere che a Genova chi governa dell’opinione pubblica si cura poco?
(Manlio Calegari)