Chi ha paura del diverso
A destra, in fondo. Il mare accanto, costeggiando la Francia. Sette ore buone di macchina senza fermarsi e poi la Spagna. Già nel 2004 un viaggio che valeva la pena, quando d’un botto, tragica causa, ritirarono i loro soldati dall’Iraq lasciando i nostri politici dei distinguo a bocca asciutta, incerti se imitarli o meno: sì, già, però, allora, il centro.
Oggi, quelli del paese della sinistra che non è la nostra, ripropongo i gesti elementari dello stato laico, quello per il quale i diritti sono di tutti, anche dello zero virgola uno per cento dei cittadini, anche di quelli che sì sono dello stesso sesso e vogliono sposarsi e adottare dei bambini proponendo un’idea di famiglia che disgusta, lede, offende il buon senso comune e gli schemi cattolici.
La paura del diverso tira la giacca dei nostri politici inducendoli alla ragionevolezza. Non è la paura della violenza, tratto caratteristico di molte famiglie italiane, sul quale si tace, sorvolando simpaticamente. E’ la paura delle lenzuola, custodi dell’amore con sigillo papale, quello con la a maiuscola, quello dal quale non si può prescindere. Non siamo ancora pronti, sembrano dire Vendola e Unione, adesso pensiamo al primo passo, sì quello che tutela le coppie di fatto, ce ne sono un sacco in Italia, poi vedremo, meglio trattenersi dal sognare. Magari, poi, qualcuno se ne accorge.
(Giulia Parodi)