OLI 288: CITTA’ – La rivoluzione del bucato

Foto di Monica Profumo

In almeno due città della Liguria, una di destra e una di sinistra, si è deciso di impedire ai cittadini di stendere il bucato fuori.
Ma perché?
In nome di una estetica da condominio chic? Cespugli quadrati, non si accettano cani e bambini?
Il bucato steso fuori è una tradizione italiana, è allegro, è estetico, è ecologico: si asciuga ad energia eolica, e solare: che modernità!
Ma soprattutto, ce lo stendiamo in pace da secoli, senza far male a nessuno.
Mi chiedo: ma quando in Italia è esibito tanto schifo a tutte le ore, roba che non si sa come spiegarla ai bambini, quando il cittadino perbene vive ogni giorno l’impunità di chi gli fa torto, perché dobbiamo accettare un controllo sempre più fitto del nostro innocente quotidiano?
Allora vorrei vedere la rivoluzione del bucato, una faccenda senza pietre e pistole con fili stesi tra un’auto e l’altra, calzini spaiati sparsi come coriandoli, felpe e lenzuola che danzano al vento per dire: “noi il marciume e la muffa nelle nostre case non li accettiamo! I panni che stendiamo, noi, sono puliti”.
( Monica Profumo)