OLI 295: LETTERE: Sì al “no” (ma se olofrastico)
Sperando di contribuire al miglioramento della qualità di “Oli” segnalo che, nel bell’articolo della prof. Marta Sereni,
a un certo punto si legge «Cattolici e non:…» Bene, l’italiano è errato. In italiano corretto si dice «Cattolici e no». Per saperne di più si veda qui
Ho ritenuto di segnalare la cosa che riguarda una delle mie due battaglie (già perse, purtroppo) sul mantenimento del “no olofrastico” e sull’intransitività del verbo “inerire” (si dice “inerente a” e non “inerente il”).
Cordialmente,
Franco Bampi
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Rispondo volentieri al professor Bampi, che, nelle sue vesti di esponente del Mil, conosco bene per essere stato spesso illuminato – direttamente o indirettamente – dai Lanternini satirici di Enzo Costa (e talora dalle mie vignette che li illustrano sul web).
In questa occasione, tuttavia, mi schiero a spada tratta al fianco del professore impegnato nella battaglia per il mantenimento del “no” olofrastico. Non tutto è perduto, non si avvilisca! In nostro soccorso scende in campo anche un cavaliere (no, non quel Cavaliere…) della lingua italiana di tutto rispetto: Luca Serianni, che ha scritto un interessante intervento, riguardante proprio l’uso dell’avverbio olofrastico, apparso su La Crusca per Voi (n. 11 ottobre 1995), articolo che può essere ritrovato seguendo questo LINK.
Il nostro comune impegno di difensori della lingua italiana (ma non dimentichiamo che il professor Bampi è anche uno dei massimi esperti della lingua genovese) non ci faccia però perdere di vista il contenuto – a mio avviso condivisibile – della lettera della professoressa Marta Sereni che, con l’episodio riportato, rivela ancora una volta lo stato di sofferenza dell’istruzione pubblica.
Un saluto cordiale
Aglaja