OLI 297: SOCIETA’ – Chi c’è in piazza oggi?
http://www.ilnostrotempoeadesso.it corre in Rete e su Facebook, così giovani e precari si sono dati appuntamento in tutta Italia sabato 9 aprile 2011 per invocare un’attenzione che non c’è, o è soltanto di facciata.
Quattro milioni i precari secondo Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre), quasi un terzo i ragazzi disoccupati: dati detti e ridetti, ormai vuoti slogan, mentre settantamila sono gli italiani under 40 partiti l’anno scorso per l’esetro, dice l’Istat.
Anche il cardinale interviene per invocare che “il lavoro precario sia una fase transitoria”.
Pisa – Foto Alisia Poggio |
A Firenze 300 ragazzi hanno preso a calci un simbolico muro, quello della precarietà; a Roma si è occupata una sede dell’Inps e aperto uno sportello, serve un altro welfare, mentre alcune nonne avevano fatto un sit in al grido “Che fine farà mio nipote quando non ci sarò più?” (La Repubblica – Roma, 31 marzo).
E’ un grido di dolore che attraversa l’Europa, come titola il 5 aprile El Pais “la Juventud sin futuro”: in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Inghilterra, dove si aumenteranno pesantemente le tasse universitarie. “la movilización es indispensable. El mundo árabe nos demuestra que la victoria es posible”, dicono i ragazzi di Madrid. L’esempio non conforta, per ora.
In Italia per fortuna, il nostro premier dedica particolare attenzione ai giovani, una bella prova al Campus Mentis per la premiazione dell’eccellenza universitaria, in cui sfoggia barzellette da caserma, fra risatine e gelo dei ragazzi dallo sguardo fermo: che cosa penseranno?
Al diavolo tutti, me ne vado da qui.
http://www.vivoaltrove.it è il blog dove si raccolgono le testimonianze e i link di italiani, tanti, che vivono all’estero: Claudia Cucchiarato, una ragazza di Treviso che vive e lavora come giornalista free lance da cinque anni a Barcellona, ne ha raccolto le voci nel libro “Vivo altrove”, da cui è nato il sito.
Sono il 29,2% i giovani della popolazione italiana, al di là del Mediterraneo sono il 50% e si dice che i nostri giovani siano schizzinosi per alcuni lavori, è infatti aumentato il lavoro per gli immigrati. Ma che lavoro è? Manuale, intellettuale, specializzato o no, di certo è un lavoro che spesso non tutela i diritti del presente e del futuro.
Tanti cortei colorati, occhi frementi, voci vibranti, immagini flash in tv e soltanto alcune migliaia alle manifestazioni in tutta Italia.
4 aprile 2011, malinconia a S. Lorenzo – Foto Paola Pierantoni |
A Genova, tra musiche di tamburi assordanti, in piazza S.Lorenzo erano srotolati sulla scalinata gli striscioni del Gaslini, dell’IST, dei precari scuola Liguria e il rosa di Se non ora quando, ma i giovani erano davvero pochi.
Presente il segretario quarantenne del Pd, immancabile sigaro.
Ci si chiede come mai così in pochi, magari la bella giornata, piace più il mare della piazza: forse non si sarà mobilitato abbastanza e poi è una città di vecchi.
– E’ il comitato organizzatore che ha voluto una manifestazione apartitica …
E allora?
– Ma i “giovani democratici” hanno aderito ugualmente.
Meno male, però paiono presenti più i genitori dei giovani democratici e comunque non è una buona ragione per non messaggiare, per non attivare gli iscritti, i simpatizzanti via mail, visto il tema.
Chiuso appassionatamente l’argomento e sorriso sornione.
A pensar male… non volete che ci si metta il cappello? Allora pedalare.
Nessuno ricorda più il fiasco dell’emendamento Tabacci presentato a fine novembre, che proponeva di destinare per quest’anno i fondi dei partiti agli stipendi dei ricercatori (Corriere della Sera del 1 dicembre 2010). A votare compatti contro 25 deputati di futuro e libertà, udc, mpa, insieme a pdl, lega e pd, mentre 20 si sono astenuti: giammai un euro dei “loro” ai precari.
(Bianca Vergati)