LE CARTOLINE DI OLI.5: SOCIETA’ – I desilenziatori
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-4e02a2ec-4046-486f-b7b2-54b8a5ab86ab.html?refresh_ce
Si tratta di ventisei lezioni curate da Giovanni Bietti, tenute da grandi musicologi e musicisti
italiani; un’iniziativa divulgativa rielaborata per la radio, promossa dalla Fondazione Musica per Roma e dall’Accademia di Santa Cecilia.
Bene, durante una di queste lezioni il docente, di cui purtroppo non ricordo il nome, parlava dell’importanza del silenzio nella musica. E nel discorso citava il suo incontro, avvenuto qualche tempo fa, con una strana parola: il “desilenziatore”. Aveva scoperto, con una stretta al cuore, che questo era il termine usato per definire la musica di fondo che viene immessa ormai ovunque. L’orrore, la minaccia, del silenzio, horror vacui sensoriale da cui difendersi con accanimento.
Scopro che dei “desilenziatori” aveva parlato un articolo della sezione domenicale di La Repubblica del 2 luglio 2006. Ve ne propongo l’interessante lettura:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/02/dal-supermarket-all-aeroporto-prigionieri-della-musica-flebo.html
(Paola Pierantoni)