OLI 315: COMUNICAZIONE – Perseverare autem diabolicum
Errare è umano, dicevano i romani, ma continuare a sbagliare è da fessi. Dopo la figuraccia della posta elettronica certificata equamente attributa a Poste, Telecom e Governo, adesso anche Istat si lancia nella rupe tarpea dell’informatica di stato: il sito del censimento online, tanto ben pubblicizzato sui moduli inutilmente distribuiti a chi vorrebbe usare il web, semplicemente non funziona. L’informatica dei bambini colpisce ancora una volta, è ormai evidente che nel governo italiano mancano le competenze. Il censimento generale 2011-2012 è costato 590 milioni di euro. Un caro amico di origine trinacrie ha esclamato in un simpatico dialetto locale: “ma, minchia! non abbiamo i soldi per le scuole e questi si spendono 590 milioni di euro per contarci?”. Come dargli torto? Non sono stati nemmeno capaci di tradurre in italiano un errore del server.
(Stefano De Pietro)