OLI 320: POLITICA – Le donne nell’agenda di Monti
Giri perplessi di telefonate alla notizia, diffusa dalle agenzie, che Monti avrebbe avuto consultazioni anche con le rappresentanze istituzionali di donne e giovani. ADN Kronos, aggionamento del 14 novembre, ore 20:19 specifica che “Lo ha annunciato Mario Monti al termine degli incontri di oggi a Palazzo Giustiniani, sottolineando come si tratti di ‘ambiti cruciali della nostra società’ perché ‘quasi sempre’ ciò che ‘giova ai giovani, giova anche al paese. E questo vale anche per le donne’”.
Quando mai abbiamo avuto una rappresentanza istituzionale? Si chiedono amiche perplesse, lunga storia di movimento delle donne alle spalle e nel presente.
Poi un approfondimento via internet fa capire che “alle 16.30 arriva la rappresentanza delle donne italiane, con la delegazione della Rete Nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità”.
Peccato che le Consigliere e i Consiglieri di parità non abbiano affatto il compito di “rappresentare le donne”, ma di vigilare sulla applicazione di leggi che garantiscono parità e pari opportunità a tutti i soggetti, comprese le donne.
La confusione delle parole determina la confusione delle idee. Ci auguriamo che Monti questo lo abbia ben chiaro, per il bene del Paese, degli uomini e delle donne che lo abitano.
(Paola Pierantoni)
"Pari opportunità" nei consigli comunali, provinciali, regionali, in parlamento, nelle commissioni, nei giornali e di conseguenza nell'idea della gente è un concetto legato solo al sesso. Per l'handicap si parla solo di accessibilità. Il resto che dovrebbe comparire semplicemente viene omesso. Il motivo è l'occupazione dei ruoli politici in questo settore da parte di persone d'esclusivo sesso femminile. Quando si pensa ad un ruolo istituzionale per le pari opportunità si tende a scegliere una donna quasi che appaia naturale. No? Mettetevi alla prova e ditemi il nome di un ministro uomo in questo settore. Scendo: nelle giunte di Genova…