OLI 323: LETTERE – Appuntamento allo Zenzero per il centro anti violenza
Su OLI 275 un anno fa lanciai l’allarme sul futuro del Centro antiviolenza di via Mascherona e sui Centri d’ascolto presenti nel territorio provinciale.
L’allarme è diventato realtà e, al momento, gli impegni previsti a bilancio non sono sufficienti a garantire per tutto il 2012 la loro esistenza. Mancano circa 50.000 euro e le prospettive future, compreso lo smantellamento delle Province, sono decisamente nere.
Il Centro di via Mascherona in questi anni ha funzionato bene consolidando la rete con i servizi presenti sul territorio, garantendo le donne nel percorso di fuoriuscita dalla violenza .
La maggior parte delle donne seguite ha contattato il Centro direttamente, altre hanno chiamato il numero nazionale 1522 di cui il Centro è riferimento territoriale, vi sono poi le segnalazioni degli ospedali e pronto soccorso, delle forze dell’ordine e degli ambiti territoriali sociali.
Al Centro risponde una operatrice esperta che ascolta le motivazioni della donna e a seconda dei problemi la indirizza ai servizi opportuni.
Il passo successivo può essere la proposta di un appuntamento per approfondire la situazione con la donna e valutare assieme il da farsi. Non sempre chi ha trovato il coraggio di telefonare è andata all’appuntamento, a conferma di quanto sia difficile riconoscere la propria condizione di violenza e avere la forza per uscirne. Ciononostante da gennaio 2009 ad oggi le donne prese in carico dal Centro sono oltre 400. Un dato importante che sappiamo essere però solo la punta di un fenomeno che rimane nella quasi totalità sommerso. I dati raccolti dal Centro evidenziano l’attivazione prevalente della consulenza legale e psicologica come pure il prevalere di violenze fisiche e psicologiche che nella maggior parte dei casi si sommano a quella economica. L’autore della violenza è in maggioranza il partner o ex partner (coniuge, convivente , fidanzato) o comunque una persona conosciuta a conferma di una dato ormai noto a livello mondiale.
Le donne sono in maggioranza e con una età media di 41 anni e nel 50% dei casi hanno figli minori che assistono o subiscono direttamente la violenza e ciò costituisce in molti casi il motivo scatenante per decidersi a chiedere aiuto. Le donne straniere appartengono pur con numeri diversi ad oltre 18 nazionalità. I maltrattanti sono in maggioranza italiani anche nel caso di donne straniere e i dati confermano la trasversalità del fenomeno della violenza sia per quanto riguarda le etnie che la condizione sociale.
La pesante crisi economica che stiamo vivendo rischia di mettere nuovamente in secondo piano i finanziamenti contro la violenza, considerandoli marginali rispetto alla macelleria sociale in atto. Per questo, pur continuando a ribadire che le istituzioni se ne devono far carico a tutti i livelli, la Rete provinciale antiviolenza ha lanciato una raccolta fondi: non è facile, ma ci proviamo.
Tra gli artisti che ci sostengono con iniziative c’è il Coro Daneo che terrà un concerto a favore del Centro sabato 10 dicembre alle 17.30 presso il circolo ARCI Zenzero di via Torti 35. A seguire una cena solidale a 23 euro con prenotazione entro il 7 dicembre chiamando Paola 0105499470 oppure Rita 3204359045.
Vi aspettiamo, NON CHIUDETE QUELLA PORTA!
(Marina Dondero – Assessora della Provincia di Genova)