Faccia a faccia Bi e Bu. Lo spillo per sgonfiare i palloni elettorali
Chi ha lo spillo per sgonfiare i palloni elettorali che svolazzano di questi tempi nel cielo della generale credulità? La stampa, naturalmente. A ricordare quello che dovrebbe essere un compito normale (in realtà ignorato) dell’informazione, cioè controllare se siano fondate le affermazioni smargiasse di un candidato, ci ha pensato da buon professore Giovanni Pittaluga, intervenendo sulla vecchia polemica del suo licenziamento come assessore della giunta regionale e la sua attuale adesione alla lista di centrosinistra.
L’economista nega, cifre alla mano, di essersi “calato le braghe a Roma” al momento della ripartizione dei fondi per la sanità e di aver tenuto per sé i dati di bilancio, come lo accusa Biasotti. Non dice però quale sia la vera ragione della rottura, né si cura di confermare o smentire la voce insistente, secondo cui all’origine ci sarebbe un messo-talpa insinuato nei corridoi per riportare le espressioni di colorito dissenso dell’assessore verso il governatore. Al di là della querelle personalistica, che non appassiona più di tanto, nel suo intervento di replica pubblicato su Repubblica di Genova, Pittaluga introduce invece una questione di interesse più generale. Invita a verificare chi dei due contendenti ha detto la verità e chi bugie nel faccia a faccia di Palazzo Ducale tra Biasotti e Burlando.
Uno (Bi) assicurava che le opere per il terzo valico ferroviario sono già state appaltate e l’altro (B) lo smentiva: impossibile; il primo sosteneva che la Regione ha avviato la messa in opera di decine di depuratori in Riviera, e il secondo replicava: neanche uno; infine, Bi dava per certo che i fondi 2004 per la sanità sono ancora da ripartire, come dire che la Liguria potrà riceverne altri e non sarà penalizzata come risulta oggi, mentre Bu gli dava dell’illuso-illusionista. Chi dice il vero e chi mente?
“Il cittadino comune –scrive Pittaluga– non è in grado di appurarlo. Nelle democrazie che funzionano vi è attento controllo sulla veridicità delle affermazioni dei politici. Tale controllo spetta prevalentemente alla stampa e ai media. Allorché questi ultimi evidenziano che un politico ha detto il falso, i cittadini tendono a punirlo sul piano elettorale. Anche nel nostro paese i media dovrebbero esercitare questa funzione…” Giustissimo. Chi ha lo spillo lo usi.
(Camillo Arcuri)