OLI 325: NATALE – Il grande freddo
Ho due amiche molto care, circa la stessa età, trenta anni l’una, trentatrè l’altra.
Tutte e due laureate, anche se in campi diversi, e con successiva formazione di masters e dottorati.
Una vive ad Atene, l’altra a Genova.
Vite lontane, ma unite da un’esperienza comune: quest’anno non hanno mai acceso il riscaldamento. Non hanno i soldi per pagarselo, ma per fortuna (diciamo così) sia l’una che l’altra hanno il riscaldamento autonomo e possono “scegliere”.
In questi stessi giorni mi arriva, sempre da Atene, la brossure di un convegno che si è tenuto nell’ambito della manifestazione “Money Show”. L’argomento sono i metodi costruttivi che permettono il risparmio energetico. Nel testo leggo questa osservazione: “Nelle nostre moderne comunità i poveri non soffrono la fame, ma hanno freddo”. Il costo dell’energia per riscaldarsi “come lo hanno calcolato finora” è andato infatti oltre le loro possibilità economiche.
Mio padre mi parlava dei “geloni” (http://en.wikipedia.org/wiki/Chilblains ), esperienza comune dei ragazzi poveri nei primi anni del secolo scorso. Niente riscaldamento nelle scuole, pochissimo nelle case.
Ma quando un amico greco mi dice che “dovremo di nuovo imparare a vivere poveramente come i nostri nonni”, forse non dovrà mettere in conto i geloni.
Il riscaldamento globale ci protegge.
(Paola Pierantoni – foto dell’autrice)