OLI 325: RELIGIONE – Crozza and company tra i dannati di Dante
Con tutta questa pubblicità che ci indirizza verso una vita di solletico consumistico e leggerezza, non siamo più abituati ad ascoltare le pesanti parole della Chiesa quando, in un clima da cinquecentesca inquisizione romana, decreta la dannazione eterna per qualcuno. Menomale che oggi i tribunali sono affidati ad un codice derivato dalla Rivoluzione francese, perché altrimenti per Crozza, il comico che ha inserito l’attuale Papa nel suo spettacolo su La7, sarebbero guai seri, se non addirittura il rogo.
La storia parte dal solito sito Pontifex, dove in due “puntate” successive il povero Crozza viene additato ad esempio di persona posseduta dal diavolo, per aver preso in giro il pontefice in più occasioni.
“Quando sarà vecchio e prima di salutare questa vita o sarà ammalato, si ricorderà che un giorno aveva insultato il Papa”, queste le parole di Mons. Bertoldo, Vescovo di Foligno. Possibile solo augurare a Crozza di passare a miglior vita per colpa dell’alzheimer, così che la sua storia giovanile possa essere stata opportunamente dimenticata.
Al commento di mons. Bertoldo si aggiunge anche lo stesso giornalista Bruno Volpe, che rincara la dose “Di Crozza, ormai preda di impulsi satanici (perché come previsto dal Rituale Romano di Esorcismo, manifesta palese e prolungata avversione al Sacro), non ne possiamo più. Bisogna fermarlo con tutti i mezzi legali a nostra disposizione”.
Anche Fiorello non è immune: s’immagina il buon Mike Bongiorno che lo guarda un po’ contrariato dalla sua nuvoletta, reo d’aver offeso la cristianità pronunciando la parola “preservativo” in televisione. Ce n’è anche per la cacca della canzone di Benigni, come se la stessa non facesse parte della creazione: che sia stata appaltata all’inferno in un momento di stanchezza divina?
Sullo stesso sito seguono, in coda agli articoli citati, una serie di altri interventi più o meno allineati con la logica che tutto ciò che non pensa “uno e trino” deve essere inevitabilmente sbagliato. Invece, scorrendo e cercando, non si trova alcunché sulle famiglie di rom che hanno perso la casa a Torino e per l’assassinio dei ragazzi senegalesi a Firenze: certezza della loro beatitudine o menefreghismo ecclesiastico?
Forse menefreghsimo, perché proseguendo nella lista, con una logica economica che rasenta l’idiozia senile viene chiesto ai cittadini di non comprare nei negozi dei cinesi e dagli extracomunitari, specialmente se neri, perché sfruttano il lavoro dei loro operai (mentre le raffinate scarpe rosse papali, di alto artigianato, sono Made in Italy, mica storie)! Che sia Pontiféss, e non Pontifex il vero nome del sito?
Per chi volesse divertirsi un altro po’, basta cercare per non restare delusi, risate garantite. Solo per dirne una, nella denuncia contro Fiorello e Jovanotti, leggiamo un outing in calce all’articolo: “in querela Jovanotti è indicato come Giovanotti (non funzionava la J sulla tastiera della macchina da scrivere, noi siamo antichi e medievali, abbiamo il computer a carbonella)”.
Meno allegra la posizione di questa “banda di matti” sull’omosessualità: “In Nigeria, Paese che viene definito arretrato, la legge ha stabilito che le unioni gay sono sanzionate con 14 anni di prigione. Una decisione saggia, perché in quel Continente la promiscuità sessuale uccide e le relazioni gay anche”. C’è proprio tanto bisogno di un papa nero!
(Stefano De Pietro)