OLI 325: RAZZISMO – I sette secondi di Youssou N’Dour
Offriamo con piacere la canzone Seven seconds di Youssou N’Dour e Neneh Cherry come migliore augurio che con il nuovo anno possa trovare finalmente una soluzione il clima di razzismo che ha portato ai molti spiacevoli episodi nel mondo ed in Italia in particolare. Gli ultimi due casi di Torino e Firenze ci hanno riempito di amarezza per la gravità dei fatti e per la gratuità della violenza subita da persone inermi, pacifiche e che chiedono solo alla vita di poter migliorare di quel tanto la propria condizione lavorativa e personale.
“Quando un bambino viene al mondo non ha il concetto del colore della pelle nella quale dovrà vivere dentro”, è il messaggio di Youssou e Neneh, che riassume l’incolpevolezza di nascere in una parte del mondo (felice) piuttosto che in un’altra (massacrata di guerre), e ci ricorda che il nostro piacere, prima ancora che il nostro dovere, è quello di aiutare chi ha più bisogno di noi e cercare di creare, con la forza delle idee e non delle armi, un mondo migliore per tutti.
(La redazione di Oli)
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Boul ma sene, boul ma guiss madi re nga fokni mane
Khamouma li neka thi sama souf ak thi guinaw
Beugouma kouma khol oaldine yaw li neka si yaw
mo ne si man, li ne si mane moye dilene diapale
Roughneck and rudeness,
We should be using, on the ones who practice wicked charms
For the sword and the stone
Bad to the bone
Battle is not over
Even when it’s won
And when a child is born into this world
It has no concept
Of the tone the skin is living in
It’s not a second
7 seconds away
Just as long as I stay
I’ll be waiting
It’s not a second
7 seconds away
Just as long as I stay
I’ll be waiting (x3)
J’assume les raisons qui nous poussent de changer tout,
J’aimerais qu’on oublie leur couleur pour qu’ils esperent
Beaucoup de sentiments de race qui font qu’ils desesperent
Je veux les portes grandements ouvertes,
Des amis pour parler de leur peine, de leur joie
Pour qu’ils leur filent des infos qui ne divisent pas
Changer
And when a child is born into this world
It has no concept
Of the tone of the skin he’s living in
And there’s a million voices
And there’s a million voices
To tell you what she should be thinking
So you better sober up for just a second
(a cura di Stefano De Pietro)