OLI 329: ECONOMIA – L’aspetto tangibile della recessione
Girando per Genova si vedono sempre più spesso spazi destinati alla pubblicità che restano inutilizzati. Il Comune usa l’arma della “pubblicità alla pubblicità”, residuo di un passato opulento, dove uno spazio libero veniva segnalato per essere, presumibilmente, subito conquistato dal più rapido a chiamare l’ufficio affissioni.
Oggi, invece, il cartello resta lì per settimane, nessuno reclama quello spazio fatto per pubblicizzare esercizi commerciali che oggi non esistono più, che continuano a chiudere con effetti devastanti per l’economia locale. Farebbe meglio il Comune a mettere la foto di un prato, di una prateria “celeste”, una di quelle nella quali Tex Willer mandava a galoppare coloro che abbandonavano questa “valle di lacrime”. Oggi, in quelle praterie troveremmo i negozi morti anche per colpa della politica dissennata di Tursi, che insiste nel procreare centri commerciali a discapito del piccolo artigianato e del commercio locale. Il nuovo Puc ne prevede 5 in più.
Genova – Un cartello del Comune in assenza di pubblicità pagante. |
(Stefano De Pietro)
Tursi e la Regione sono anni che foraggiano la grande distribuzione ( leggi Coop ) a scapito della concorrenza ( leggi Esselunga ).
Se fosse entrata sul mercato quest'ultima si sarebbe vista una battaglia allo sconto che avrebbe strangolato ancora di più il negozio sotto casa ma i prezzi si sarebbero abbassati… Oggi a Pavia o a Milano l'alimentare costa circa il 6-8% in meno che nella Grande Genova…
Compro il più possibile nei mercati comunali, facendo lavorare il piccolo commercio e sostenendo l'economia locale. E non è vero che costa di più che nella GDO. La Francia ha appena riscontrato che un agricoltore su tre ormai vende a km0, aumentando i propri guadagni e offrendo prodotti di qualità (magari senza tante inutili certificazioni). Inoltre nel mercato comunale posso trattare la diminizione degli imballi, mentre ad esempio non compro più nella catena Basko perché non è possibile rinunciare ai sacchetti di alluminio che contengono un etto di prosciutto già fasciato in carta plastificata: gli addetti si rifiutano di soddisfare la mia richiesta di non averli. Trovo intollerabile che il Comune di Genova non agisca per la riduzione degli imballi inutili.