OLI 329: ECONOMIA – L’aspetto tangibile della recessione

Girando per Genova si vedono sempre più spesso spazi destinati alla pubblicità che restano inutilizzati. Il Comune usa l’arma della “pubblicità alla pubblicità”, residuo di un passato opulento, dove uno spazio libero veniva segnalato per essere, presumibilmente, subito conquistato dal più rapido a chiamare l’ufficio affissioni.
Oggi, invece, il cartello resta lì per settimane, nessuno reclama quello spazio fatto per pubblicizzare esercizi commerciali che oggi non esistono più, che continuano a chiudere con effetti devastanti per l’economia locale. Farebbe meglio il Comune a mettere la foto di un prato, di una prateria “celeste”, una di quelle nella quali Tex Willer mandava a galoppare coloro che abbandonavano questa “valle di lacrime”. Oggi, in quelle praterie troveremmo i negozi morti anche per colpa della politica dissennata di Tursi, che insiste nel procreare centri commerciali a discapito del piccolo artigianato e del commercio locale. Il nuovo Puc ne prevede 5 in più.

Genova – Un cartello del Comune in assenza di pubblicità pagante.

(Stefano De Pietro)