SOS neve. Almeno il telefono in attesa del futuro
Giovedì 3 marzo Genova si sveglia sotto la neve. E si ferma. Aspetto un collega che arriva in aereo. Sicuramente l’aeroporto è inattivo. Alle 9,30 telefono per sapere su quale scalo sia stato dirottato il suo volo.
Provo a lungo tutti i numeri utili dove messaggi preregistrati mi invitano a digitare sequenze infinite di numeri. Li provo tutti, più volte; inutilmente. L’unico messaggio, registrato, è che il volo per Roma delle 6,55 è previsto per le 10,30.
Alla fine provo coi Vigili del fuoco. Risponde una voce, gentile: “Sì, l’aeroporto è chiuso”. Insisto: “Ma, per una informazione…”. Dall’altra parte la stessa voce, stupita: “Sa, è chiuso: non c’è proprio nessuno”.
Ho letto che forse sposteranno l’aeroporto più a mare o forse nel basso Piemonte. E’ previsto infatti un aumento del traffico perché Genova, dopo essere stata la “capitale della cultura” dovrebbe diventare la “capitale della logistica”.
Chissà forse allora le cose miglioreranno…
(Oscar Itzcovich)