OLI 333: MOVIMENTO 5 STELLE – Putti, human lab e i coccodrilli
New Yorl stories – foto dal web |
Grillo sovrasta sulla parete nel piccolo info point del movimento Cinque Stelle di Genova.
Ricorda lontanamente la mamma di Woody Allen in New York stories che, trasformatasi in nuvola, incombe sul figlio, ossessionandolo dallo sky line della città.
Venerdì 24 febbraio alla conferenza stampa al punto di incontro del gruppo genovese il portavoce Paolo Putti non stringe più tra le mani un passamontagna, come nel settembre scorso. I mesi di campagna politica hanno forse influito a modificare il copione a beneficio di maggiore concretezza. I sostenitori del movimento ne hanno fatta parecchia di strada anche da quel padre minaccioso che, con una sola dichiarazione, può danneggiare il lavoro di molti.
Di Grillo non si parla. E nemmeno di grillismo.
In via dei Giustiniani, arteria sofferente del centro storico di Genova, Paolo Putti presenta lo human lab che vuole essere una “restituzione di umanità a un pensiero politico troppo legato ad una visione di tecnici come era quello di urban lab”. Il candidato parla dell’idea di isolamento trasmessa dalla “chiatta in mezzo al mare” dove “un gruppo di persone decidono le sorti urbanistiche della città”, distanti dal contatto con i cittadini, fisicamente separati anche da un ponte levatoio, “ci mancavano i coccodrilli nell’acqua marina…” commenta Putti. E abbraccia un altro modo di far politica, partendo dal desiderio di imparare, dalla consapevolezza (la stessa che ha animato Marco Doria ndr) di sapere di non sapere.
Dibattito con le persone, acquisizione di competenze, promozione della comunità, restituzione di cittadinanza, sono le parole chiave di questa fase della campagna politica che vede i promotori del movimento in campo nei quartieri per ascoltare la gente e i loro bisogni. E’ il tempo del territorio, dell’analisi dei problemi che in ogni parte della città hanno dimensioni diverse. E’ anche il riconoscimento del fatto che la politica deve fornire ai cittadini gli strumenti per essere criticata, per dare alle persone un valore alla partecipazione.
Si giudica con perplessità un Puc “in cui si parla di una città con almeno quarantamila nuove unità e svariate migliaia di nuovi posti di lavoro” e si ricorda la gronda.
Privo della rete di “accoglienza privilegiata” e della “forza dei partiti” – ha rinunciato a livello nazionale ad un milione e seicentomila euro di rimborsi elettorali – senza una sede fissa e strutture, il Movimento 5 stelle fa quello che può e quello che può è già molto, considerato che una giornalista segnala un possibile 7-8% di preferenze.
E’ la battaglia di Davide contro Golia, ammette Paolo Putti che va giocata fino in fondo per produrre il cambiamento, o vincendo le elezioni o in consiglio comunale. Di conti elettorali dice di non farne, ma la parola ballottaggio s’insinua come ipotesi non troppo amena.
E i partiti? Con loro nulla a che fare. Visti dall’info point del Movimento paiono come i coccodrilli evocati da Putti attorno alla chiatta di urban lab.
(Giovanna Profumo – foto dell’autrice)